Sabato a Matera manifestazione Cgil per il Si al referendum sul Lavoro

volantino 11 febbraio 2017 - ultimo

Sabato 11 Febbraio, a partire dalle ore 10,30, la Cgil di Matera, aderendo alla Prima giornata nazionale di avvio della campagna elettorale per 2 SI ai Referendum, ha organizzato in Piazza Vittorio Veneto un presidio di informazione in merito al referendum sul Lavoro promossi dalla CGIL

L’informazione sarà effettuata anche attraverso un capillare volantinaggio nelle Piazze del Centro storico.

All’iniziativa sono stati invitati le delegate, i delegati, le attiviste e gli attivisti insieme agli esponenti dell’associazionismo, del mondo della cultura, dell’università, della scuola, della ricerca, dell’arte, dello spettacolo, dello sport e del mondo religioso.

Alle 12,00, in contemporanea a tutte le piazze d’Italia, saranno fatti salire in cielo migliaia di palloncini che rappresenteranno simbolicamente l’apertura della campagna referendaria e di sostegno alla nostra iniziativa legislativa popolare in Parlamento, la Carta universale dei Diritti, che ha già intrapreso l’iter in Commissione Lavoro.

La Cgil di Matera dà così inizio alla campagna elettorale per i referendum sui Voucher e sulla Responsabilità solidale negli appalti impegnandosi in una battaglia che interessa tutta la società: il Lavoro che non c’è rappresenta infatti per ciascun cittadino la prima fonte di insoddisfazione , di preoccupazione e di insicurezza.

La CGIL con lo slogan #Con2Sì Libera il Lavoro intende:

  1. Abrogare i Voucher diventati strumento per spacciare come accessori o occasionali quelle attività che accessorie od occasionali non sono. il voucher rappresenta infatti un meccanismo che aumenta a dismisura la precarietà peggiorando di fatto la condizione dei lavoratori, configurandosi di fatto come uno strumento malato di precarizzazione del lavoro: uno o due voucher servono infatti per “coprire” un’intera giornata lavorative ed anche più, evitando controlli e pertanto favorendo, non ostacolando, il pagamento in nero. L’alternativa all’abrogazione dei voucher non è affatto il lavoro nero. La Cgil ha una proposta chiara contenuta nella Carta dei Diritti Universali del Lavoro: il lavoro occasionale va normato con uno strumento di natura contrattuale che assicuri pienezza contributiva, previdenziale e assicurativa.

Abrogazione del lavoro accessorio (voucher) «Volete voi l’abrogazione degli articoli 48, 49 e 50 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, recante “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’art. 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183”?»

  1. Abrogare le norme che limitano la responsabilità solidale negli appalti impedendo che ci siano differenze di trattamento tra chi lavora nell’azienda committente e chi in un’azienda appaltatrice o in un’azienda in sub-appalto, riaffermando il principio che chi opera nel sistema degli appalti deve vedersi garantiti gli stessi diritti e le stesse tutele. Significa difendere i diritti di coloro che sono coinvolti nei processi di esternalizzazione nei frequenti fallimenti delle imprese in sub appalto e in sub fornitura, spesso accompagnati dalla irreperibilità dopo la cessazione dell’attività lavorativa e contrastare le pratiche di concorrenza sleale. In sostanza, il quesito chiede che ci sia un’uguale responsabilità, in tutto e per tutto (responsabilità solidale), tra committente e appaltatore rispetto a ciò che succede nei rapporti di lavoro. L’approvazione del referendum garantirà che il committente siacchiamato a rispondere per eventuali violazioni compiute dall’impresa appaltatrice nei confronti del lavoratore. Di conseguenza, l’azienda che appalta sarà tenuta a esercitare un controllo più rigoroso su quella a cui affida un appalto.

«Volete voi l’abrogazione dell’art. 29 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, recante “Attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro, di cui alla legge 14 febbraio 2003, n. 30”, comma 2, limitatamente alle parole “Salvo diversa disposizione dei contratti collettivi nazionali sottoscritti da associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative del settore che possono individuare metodi e procedure di controllo e di verifica della regolarità complessiva degli appalti,” e alle parole “Il committente imprenditore o datore di lavoro è convenuto in giudizio per il pagamento unitamente all’appaltatore e con gli eventuali ulteriori subappaltatori. Il committente imprenditore o datore di lavoro può eccepire, nella prima difesa, il beneficio della preventiva escussione del patrimonio dell’appaltatore medesimo e degli eventuali subappaltatori. In tal caso il giudice accerta la responsabilità solidale di tutti gli obbligati, ma l’azione esecutiva può essere intentata nei confronti del committente imprenditore o datore di lavoro solo dopo l’infruttuosa escussione del patrimonio dell’appaltatore e degli eventuali subappaltatori.”?»

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