Tifoso morto, venticinque arresti

Volante Polizia

Venticinque arresti dopo la morte del tifoso della Vultur, travolto domenica pomeriggio nei pressi della stazione di Vaglio di Basilicata da una Fiat Punto con a bordo tre tifosi del Melfi.

Si tratta dell’autista dell’auto che ha travolto la vittima, Fabio Tucciariello, operaio di 39 anni, e di altri 24 sostenitori della Vultur, tutti maggiorenni. Le accuse, a parte quella di omicidio per il presunto responsabile della morte di Tucciariello, sono di violenza privata e possesso di oggetti atti a offendere.

Per i 24 supporter della Vultur, inizialmente posti ai domiciliari, ci sarà il trasferimento nel carcere di Potenza.

Tra gli arrestati ci sarebbe anche uno dei feriti,  un ventottenne di Rionero, piantonato dalla Polizia nel reparto di Traumatologia dell’ospedale “San Carlo” di Potenza; secondo gli inquirenti si tratterebbe di uno dei 24 responsabili dell’agguato fra tifosi.

Le indagini della Polizia, cominciate subito dopo il tragico episodio, hanno portato gli agenti a Brienza, dove la Vultur Rionero era impegnata per la diciannovesima giornata del campionato d’Eccellenza. Numerose persone sono state portate in questura e interrogate e nella notte si è giunti agli arresti.

Nella mattinata di lunedì è stato convocato il  Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. La riunione è presieduta dal prefetto Annunziato Vardè: sono presenti anche il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, quello della Provincia di Potenza, Rocco Guarino, i rappresentanti delle forze dell’ordine, i sindaci di Potenza, Rionero in Vulture e Melfi e i dirigenti delle due società coinvolte.

Il prefetto di Potenza ha chiesto alle due società di valutare l’ipotesi del ritiro dal campionato d’Eccellenza. Un provvedimento che però i due presidenti escluderebbero.

Al termine della riunione è stata confermata la circostanza che si sarebbe trattato di un agguato e che l’auto che ha investito i tifosi della Vultur si è fermata subito dopo l’incidente.  “Si è trattato – ha spiegato il prefetto Vardè – di un agguato premeditato: un episodio gravissimo e inaudito. E’ è stato valutato di dare una risposta per isolare i tifosi violenti, perché evidentemente non bastano i servizi di ordine pubblico. Il fatto non si è verificato in prossimità di uno stadio né tra le tifoserie di due squadre che si sarebbero dovute affrontare in campionato”.

Intanto, allo “scopo di prevenire reazioni e attesa la situazione di tensione che potrebbe aver determinato questo gravissimo fatto nelle due tifoserie”, sono stati “intensificati al massimo i servizi di vigilanza e di controllo del territorio, soprattutto a Melfi e Rionero in Vulture”.

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