Policoro: gli assessori Padula e Scarcia replicano al gruppo Trenta

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Con una lunga nota stampa gli assessori al comune di Policoro Massimiliano Padula e Massimiliano Scarcia replicano alla comunicazione dei consiglieri del gruppo Trenta (nel quale sono stati eletti Padula e Scarcia) in cui si annuncia l’uscita dalla maggioranza e l’esclusione dal movimento dei suoi due assessori.

“Siamo in un periodo storico dove la realtà che ci circonda diventa sempre più complessa e difficile da interpretare  – si legge nella nota –  Una società che non riesce più a fidarsi sulla sola base delle parole e dei discorsi proferiti ma che si affida in un’ottica di discernimento all’esempio che il singolo mette in campo attraverso le azioni quotidiane. Questa responsabilità, intesa come capacità di dare risposte,  diventa doppia quando si viene chiamati a svolgere un ruolo pubblico. Ecco questa è la considerazione da cui partiamo. La città, i nostri concittadini, nel 2012, ci hanno affidato la guida di Policoro. Ci hanno affidato le loro ambizioni, il sogno di dare impulso ad una Città che volendo o nolendo rimane la più importante scommessa per lo sviluppo economico non solo del territorio limitrofe ma di tutta la regione. Una città che merita al contempo di essere difesa e rispettata.

Trenta nasce per interpretare un’esigenza di cambiamento e generazionale che il paese nel 2012 sentiva dentro, immerso com’era nei sui problemi cronici che ne stavano precludendo lo sviluppo. Rifiuti, strutture sportive chiuse, isolamento territoriale, debiti, turismo non espresso e condizioni urbane nelle quali non avevamo neppure gli scivoli per i disabili sui marciapiedi. Strumenti urbanistici attesi e bloccati da anni e tanto bisogno di regole. Abbiamo avuto il coraggio di proporre ed attuare un metodo ed una visione che di fatto ha portato ad un cambiamento. Il cambiamento vero, quello che porta tanti nemici a fare rumore, nemici che spesso come cavalli di troia arrivano anche all’interno.

Non sono stati anni facili e come in tutte le coalizioni chiamate ad amministrare, è naturale che ci sia un dibattito politico acceso e vivo, fatto anche di divergenze su scelte ed atti amministrativi, che devono però essere ricondotte sempre alla legalità, perché non siamo servi e non abbiamo padroni. La nota dei consiglieri, dove le vere motivazioni rimangono nascoste dietro parole di comodo, ci induce a pensare che c’è chi oggi come ieri pensa che coerenza, lealtà e coraggio siano valori fondamentali dell’azione politica e chi, invece, può aver capito come sfruttare a proprio vantaggio certe situazioni rischiando di essere ammaliati da promesse, distrugge un progetto politico per avere mani libere. Speriamo di sbagliarci

E questa è una cosa che non possiamo accettare. Qualsiasi compagine amministrativa ha problemi più o meno importanti ma in questi anni il nostro gruppo, sottolineiamo nella sua interezza, è stato il vero motore delle maggiori azioni messe in campo, fintanto che abbiamo avuto la capacità di rimanere uniti. Quando ci sono divergenze di certo le colpe sono di tutti, ma oggi c’è un concetto di lealtà rispetto al quale non bisogna sottrarsi. L’ultimo consiglio comunale è sintomatico di tutto ciò: l’aut-aut dei consiglieri ai due assessori, lo sentenzia. Un’esperienza comunque assolutamente positiva ma che vede in questo epilogo qualcosa di poco chiaro.

Appare infatti alquanto paradossale ed illogico oggi sentenziare di non condividere il metodo amministrativo dopo che di fatto si è già amministrato per 4 anni! Non saranno sicuramente questi ultimi mesi quelli che segneranno la storia amministrativa della legislatura. Le motivazioni scritte nella nota dei quatto consiglieri comunali, dunque, possono far presagire solo la volontà degli stessi ad avventurarsi in un altro percorso politico alternativo, non molto chiaro e che ricorda tanti e tristi pagine della storia politica della nostra Policoro. Una motivazione scritta in “politichese” e che usando termini come “appoggio esterno”, oggi contribuisce a rendere incomprensibile la politica ai cittadini. Agli stessi cittadini  teniamo a dire che noi non siamo cambiati ma siamo per il cambiamento, non siamo affetti da trasformismo politico e per coerenza abbiamo più volte detto al Sindaco Leone che siamo pronti a rimettere le nostre deleghe assessorili. Perché siamo legati ad un’idea e non a una poltrona.

Perche’ la vera responsabilitá risiede nel condividere fino in fondo il percorso e non lanciarsi a fine corsa magari su altri carri, noi confidiamo in un ripensamento. Domani forse non saremo più sotto la scritta trenta, o forse sì, ma le nostre idee continueranno a vivere e noi con coerenza le porteremo avanti, se i cittadini vorranno, sempre guardando solo al bene della nostra città, così come i risultati di questi quattro anni di lavoro duro”.

 

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