Pisticci: Presentato il libro “Briganti pisticcesi”

I briganti fanno capolino nella sala consiliare di Pisticci.

Cornice ideale per la presentazione del libro del professor Giuseppe Coniglio “Briganti pisticcesi” edizione Setac in Europa avvenuta sabato 22 dicembre nella sala consiliare del Comune di Pisticci.

L’evento si apre con l’arrivo del professore Coniglio in sella ad un cavallo, proprio come un brigante, messo a disposizione dai “Cavalieri di Nostra Signora del Casale” che per l’occasione si sono vestiti con i costumi tipici dei briganti.

Libro molto interessante e particolare. Inizia dalle incursioni dei pirati turchi ed arriva al brigante Domenico Groppo, passando da Marco Scerra, Nicola Pagnotta, Cappuccino, Cavalcante, senza tralasciare le donne e il clero. Il messaggio che l’autore ha voluto lasciare con questo libro è di dare un volto e una storia a persone impropriamente dette briganti, definizione questa assegnata ai contadini del Sud da Gioacchino Murà durante il decennio francese, e trasferirli dalla leggenda alla storia. Tutto questo attraverso la consultazione e l’analisi di nuovi documenti d’archivio ancora inesplorati, che si trovano presso la Chiesa Madre di Gravina, i registri dei Morti Maggiori della Chiesa Madre di Pisticci e l’Archivio di Stato di Napoli. Il denominatore comune della ricerca  è cercar di capire le motivazioni che hanno spinto popolani e contadini ad abbracciare la causa del brigantaggio. Per ogni brigante menzionato l’autore ha inserito un sottotitolo per sottolineare e rimarcare le caratteristiche salienti del personaggio che si va a raccontare.

La serata, moderata dalla dott.ssa Rosalia Scazzarriello, si apre con l’intervento dell’avvocato Amedeo Cataldo che ha posto l’accento sui caratteri più giuridici del libro, poi è stata la volta di don Michele Leone che ha animato il numeroso e attento pubblico, con i suoi quesiti e le sue provocazioni, chiedendo e chiedendosi se la storia sia stata davvero questa e cosa sarebbe accaduto se le cose fossero andate diversamente: se i briganti non fossero stati considerati delinquenti, ma uomini umili e con profonda dignità che combattevano per i diritti violati, ma che poi alla fine si sono macchiati di orrendi crimini.

Molto preciso l’intervento della dott.ssa Maristella D’Alessandro che ha posto l’accento su quelle donne che hanno affiancato i briganti divenendo loro stesse briganti, senza paura e mettendosi in prima linea, come Maria La Pastora, compagna di Ninco Nanco.

Prima delle conclusioni dell’autore sono voluti intervenire l’onorevole Nicola Cataldo e il professor Angelo Tataranno, per dare atto allo scrittore di aver saputo cercare ed inserire nel testo documenti originari e descrizioni molto precise

Le conclusioni sono spettate all’autore del libro, il professor Coniglio, che si è detto lusingato per gli eccessivi elogi ricevuti e soddisfatto sia per ciò che è stato detto sul suo sesto libro sui briganti sia perché il pubblico ha risposto numeroso al “richiamo” dei briganti.

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