A Marconia l’evento “#IoNonDimentico”

 

Foto comunicato evento Shoah di Etnie

L’associazione Etnie-Cultura Senza Frontiere, la cooperativa Archeoart di Policoro e l’amministrazione comunale di Pisticci organizzano una serata per non dimenticare la Shoah (distruzione del popolo ebraico) e le persecuzioni nei confronti delle minoranze e degli oppositori al progetto di sterminio che, a rischio della propria esistenza, hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

La serata dal titolo #IoNonDimentico, che avrà inizio alle ore 18,30 di sabato 31 gennaio, presso la sala consiliare di Marconia-Pisticci, subito dopo il saluto degli organizzatori e delle istituzioni, prevede un incontro-dibattito e lettura di brani sull’Olocausto, a cui seguirà la proiezione di un film-documentario e conversazioni sul tema delle deportazioni, presso la sede dell’associazione Etnie, in viale Magna Grecia, di fronte all’ospedale di Tinchi.

Interverranno al dibattito: Antonio Affuso, direttore di Archeoart e socio di Etnie, Eleonora Cesareo, giornalista e ideatrice della testata web Emmenews, Giuseppe Coniglio storico-saggista, esperto conoscitore dei processi evolutivi delle culture lucane ed in particolare di quelle pisticcesi, gli assessori del Comune di Pisticci, Francesco D’Onofrio e Antonio Sassone. La selezione e lettura di brani sul tema dell’Olocausto sarà curata da Vito Antonio Baglivo, socio e art director di Etnie e Archeoart.

Antonio Caramuscio, presidente dell’associazione Etnie, riferisce sull’importanza di questo evento che abbiamo voluto intitolare IoNonDimentico, preceduto dal cancelletto, per creare un legame con un modello comunicativo in uso sui social network. Antonio ricorda anche, come, attraverso l’impegno e il sacrificio personale e dei soci, si sia giunti a creare degli appuntamenti fissi durante l’anno, fra cui appunto quello rivolto alla Shoah e alle deportazioni etniche, soprattutto nel territorio pisticcese che è stato sede di un centro confinario – Centro Agricolo – vero e proprio carcere a cielo aperto, dove transitarono circa 1700 deportati, in gran parte operai e artigiani, provenienti da tutte le regioni italiane.

 

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