Centro Enea capofila nel progetto europeo "Amiga"


E’ il centro Enea di Rotondella a coordinare il progetto europeo Amiga,sulla coltivazione di patate modificate geneticamente con l’obiettivo di verificare gli impatti ambientali che la piantagione può avere sulla biodiversità del suolo e sugli animali.
Il progetto, in fase di avvio in Irlanda, è iniziato a dicembre 2011, con 22 partner europei e uno sudamericano, per studiare alcune specie di insetti tipici degli agroecosistemi del Mediterraneo.
Lo scorso 26 luglio l’Agenzia ambientale irlandese (EPA) – si legge nella nota stampa del centro ricerca – ha concesso a Teagasc (l’Autorità Agricola e di Sviluppo Alimentare di Dublino, Irlanda) la licenza per testare su campo una coltivazione di patate OGM (Geneticamente Modificate) con lo scopo di determinare gli impatti ambientali che questa tecnologia potrebbe avere sulla biodiversità del suolo e dell’artropodofauna legata alla pianta nel sito irlandese.
La sperimentazione fa parte di un ampio progetto europeo denominato AMIGA, il cui obiettivo principale è quello di valutare e monitorare gli impatti delle piante geneticamente modificate in Agro-ecosistemi in diverse aree Europee.
Lo studio europeo è coordinato dal centro di ricerca Enea, con sede a Trisaia (Basilicata) e guidato dal Dottor Salvatore Arpaia, primo ricercatore presso il Centro Ricerche ENEA della Trisaia, professore di entomologia e zoologia alla facoltà di Agraria dell’Università di Basilicata e membro del panel OGM all’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA).
Il progetto, iniziato a dicembre 2011, conta 22 partner europei e 1 argentino (nessun produttore di OGM fa parte del Consorzio) e vede l’Agenzia di ricerca italiana Enea alla guida del gruppo con il compito di coordinare le attività di ricerca totali e di studiare in proprio alcune specie di insetti tipici degli agroecosistemi del Mediterraneo, per valutare il possibile impatto ambientale degli Ogm.
Non vi saranno test in campo per gli OGM in Italia, delegati ad altri partner del consorzio, fra cui appunto il partner irlandese Teagasc guidato dal dr. Ewen Mullins.
Dopo la notizia della licenza rilasciata dall’EPA, Teagasc potrà iniziare i suoi test nel rispetto di alcune rigide condizioni poste dall’agenzia.
In Irlanda saranno effettuate per 4 anni prove di campo con patate geneticamente modificate (ottenute in Olanda dall’Istituto di ricerca Plant Research International, altro partner del progetto) che esprimono la resistenza alla peronospora (Phytophthora infestans), fungo molto dannoso per le coltivazioni, abitualmente contenuto con l’utilizzo di pesticidi che sono però fonte di possibili danni all’ambiente circostante e all’uomo.
Nel comunicato stampa emesso da Teagasc per annunciare il conseguimento della licenza, il dottor Mullins ha dichiarato che in ogni caso « non si può solo guardare ai benefici senza considerare anche i costi potenziali legati all’utilizzo di OGM.
È necessario investigare in profondità per determinare quale sia l’impatto a lungo termine associato ad una coltivazione GM di questo tipo ed é inoltre necessario valutare come l’agente causale di questa grave fitopatologia risponda alla presenza di questo clone di patata resistente.
Questo fungo è spesso un fattore limitante della coltivazione della patata non soltanto in Irlanda, ma è presente praticamente in tutta Europa».
Per rispondere alle numerose domande che arrivano da ogni parte d’Europa in merito alla sicurezza ambientale delle sue sperimentazioni, l’Autorità Agricola e di Sviluppo Alimentare Teagasc si è impegnata a lanciare un programma che faciliti una discussione imparziale e dettagliata sulle problematiche legate a questo argomento e che più preoccupano l’opinione pubblica.
Il coordinatore di AMIGA, Salvatore Arpaia ha così commentato gli sviluppi del progetto, in considerazione dell’ottenimento della licenza e del lavoro svolto da Teagasc: “In Irlanda non veniva autorizzata alcuna emissione ambientale di OGM a scopo sperimentale da oltre un decennio.
Sono felice che le autorità irlandesi abbiano giudicato affidabile il piano di sicurezza preparato dal nostro partner locale.
Uno degli scopi principali del progetto AMIGA è infatti la validazione di protocolli sperimentali per la valutazione della biosicurezza degli OGM basati sui più alti standard scientifici disponibili che possano considerare le peculiarità dei diversi ambienti Europei in cui lavoreremo”.
Il progetto AMIGA, che ha una durata di 4 anni, prevede uno studio ecologico approfondito non solo su colture di patata, ma anche su mais OGM in 5 aree geografiche: Mediterraneo, Balcani, Centro Europa, Europa Continentale e Europa Settentrionale.
Per conoscere il programma e prendere parte alle discussioni, visitare il sito di Teagasc www.teagasc.ie
Per accedere al sito internet del progetto AMIGA coordinato da ENEA, visitare www.amigaproject.eu

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