Botta e risposta tra comitato e Azienda Sanitaria sul futuro dell’ospedale di Tinchi

ospedale tinchi

Il Comitato in difesa dell’Ospedale di Tinchi annuncia nuove iniziative, questa volta a difesa della radiologia che, secondo una nota dell’associazione, avrebbe ridotto il servizio a sole due ore al giorno, dalle 8 alle 10.

“Come un treno – si legge nella nota –  la Direzione della Azienda Sanitaria di Matera va avanti per la sua strada, tracciando per Tinchi un futuro di nuovi smantellamenti dei servizi pubblici. Ci sentiamo traditi dalle furberie dei vertici della asm e della politica.

La Direzione ha attuato un programma di organizzazione teso a razionalizzare gli operatori della rete ospedaliera aziendale, purtroppo in questo programma Tinchi è l’unico Ospedale della asm ad essere ancora penalizzato. Ancora Tinchi, sempre Tinchi.

Nell’ambito di questo processo, come in passato con gli altri servizi, il direttore Sanitario il giorno 10 da mandato alla posizione organizzativa di ridurre l’attività Radiologistica che va delle ore 08 alle 14, portando l’orario addirittura dalle ore 08 alle ore 10 della giornata lavorativa che prevede lo spostamento dell’unico Tecnico rimasto presso il presidio di Policoro dopo le ore 10, e che secondo la direzione sanitaria è sufficiente così, questo significa che il reparto di Radiologia a Tinchi non farà più le radiografie, chiude definitivamente, e che tale diminuzione pare che venga giustificata per la mancanza di utenza, se ciò fosse vero non si spiega perché le prenotazioni di Radiologia al CUP di Tinchi sono a lunga scadenza. Inoltre si riscontra anche il disservizio e il malfunzionamento dell’ortopantomografo (radiografia delle arcate dentarie) guasto da tempo, per cui bisogna spostarsi a Policoro.

Succede che è evidente che a Tinchi continua ad esserci ancora un accanimento sui servizi pubblici. Succede che le attività ambulatoriali di chirurgia ora chiudono definitivamente e che “il comparto operatorio non deve più esistere”, come dichiarato dal Direttore Sanitario, perché le unità “devono ruotare” e come di conseguenza tutte le sedute programmate negli ambulatori di Chirurgia (ex Day Surgery) potrebbero saltare con altri probabili ordini di servizio previsti per l’anno 2016. Tra queste attività si aggiunge anche l’ambulatorio chirurgico del piede diabetico e Vulnologia, un servizio con numero elevatissimo di prestazioni, per il quale non è stato mai attivato nulla del protocollo approvato per Tinchi come centro di riferimento aziendale, in rete presso altri presidi per le lesioni complesse, come prevede la delibera n.321 del 08/05/2014 istituzionalizzata dalla asm, e che nel frattempo con la deliberazione n. 1311 del 28/09/2015 come confermato dal Direttore Generale il 11/11/2015, si apprende che ne hanno potenziato uno analogo presso il Madonna delle Grazie di Matera.

Questa è solo una parte delle attività Pubbliche che faticosamente in sei anni di lotta si sono volute lasciare aperte e per le quali ripetutamente non vogliono più garantire la continuità operativa, perché è chiaro che per i vertici della Azienda Sanitaria l’utenza a Tinchi non conta nulla.

Il comitato aveva dato la disponibilità per alcuni ordini di servizio solo di carattere temporaneo per le “esigenze estive”, i rappresentati del Comitato fino ad ora hanno creduto e collaborato agli annunci e alle promesse fatti ripetutamente dalla asm e dalla politica, ora prendono atto che le cose sono cambiate e dicono no, non accettiamo più questa riorganizzazione che inganna i cittadini: “non si retrocede più con le attività” così come concordato con la ASM, Comitato e presidente della Regione Marcello Pittella.

La Direzione Generale non perde occasione per penalizzare quello che è rimasto.

La collaborazione è finita? Bisogna riprendere la lotta?

Il Comitato dopo circa sei anni non desiste, i componenti sono sempre più determinati ad andare avanti, pronti a riprendere nuove iniziative di protesta. I servizi non si toccano”.

A stretto giro di posta è arrivata la replica dell’Azienda Sanitaria di Matera.

“Non tagli, ma misure organizzative adottate dai dirigenti responsabili nella loro autonomia gestionale a tutela dell’efficienza complessiva del sistema aziendale e della sicurezza delle prestazioni – si legge nella nota dell’Asm –  La Azienda intende rassicurare gli utenti dopo l’allarme lanciato dal comitato di difesa dell’ospedale di Tinchi, rappresentando quanto segue:
1) non v’è alcuna chiusura della radiologia di Tinchi. A Policoro occorre garantire le emergenze e non potendo sino alla fine dell’anno assumere nuovo personale, si è reso indispensabile suddividere le prestazioni fra Tinchi e Policoro. Da gennaio sarà  assunto un nuovo tecnico di radiologia da destinare a Policoro e ciò consentirà il pieno ripristino della radiologia del Presidio di Tinchi. “La scelta organizzativa adottata dal direttore della radiologia d’intesa con il direttore sanitario di presidio -precisa il Direttore Sanitario Asm Andrea Sacco- si muove nell’ottica di un servizio da garantire all’utenza generalmente intesa, e non soltanto ad alcuni settori”.

2) le attività ambulatoriali di chirurgia delle ulcere cutanee presso il PO Matera non riguardano la specialità di chirurgia del piede diabetico, che rimane esclusivamente a Tinchi;
3) le prestazioni di chirurgia generale a Tinchi vanno messe in sicurezza attraverso protocolli condivisi, tanto sia per la tutela dei pazienti sia per gli operatori, e non per una riduzione autoritaria delle attività.
Per quanto attiene all’ortopantomografo, l’Azienda aveva già interessato la ditta responsabile delle manutenzioni, che provvederà alacremente nei prossimi giorni.
“In conclusione -spiega Sacco- si tratta di misure organizzative, che da un lato migliorano l’offerta complessiva dell’Azienda, dall’altro sono indispensabili per incrementare i livelli di qualità e sicurezza delle cure. Altro che tagli. La prossima cantierizzazione dei lavori di costruzione del Centro Dialisi a Tinchi prova esattamente il contrario”.

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