Tursi: Il Mpa chiede la bonifica discarica abusiva

Il Movimento per le autonomie di Tursi, attraverso una nota, ha denunciato la mancata bonifica, ad un mese dal sequestro, della discarica abusiva lungo la strada provinciale che collega l’abitato di Tursi a Ponte Masone, effettuato dal Corpo Forestale dello Stato. 
“Il sequestro – dice in una nota –  non ha portato all’attivazione di procedure di bonifica e le promesse del sindaco di Tursi, Giuseppe Labriola, non hanno trovato riscontro positivo, dato che il sequestro, dopo un mese esatto, è ancora lì. 
A ciò bisogna aggiungere il fatto che anche un’altra porzione della discarica è stata oggetto di incendio doloso e la piazzola è stata anche sede di uno sversamento di rifiuti vegetali derivanti da potatura di conifere. 
Insomma, la questione si aggrava, nell’immobilismo più assoluto dell’ente competente alla rimozione, la Provincia di Matera, più volte interpellata dall’amministrazione comunale, e del Comune di Tursi, che poco può fare, se non rimuovere a proprie spese la discarica ed addebitare i costi sostenuti alla Provincia.”
“Un accavallarsi di responsabilità – continua la nota –  che forse non vedrà mai la fine, con la discarica ancora intoccabile, dato il sequestro, e il territorio tursitano crivellato di ammassi di rifiuti che ne colorano desolatamente il panorama.
Il portavoce dell’Associazione Cittadina Tursi – Movimento Per le Autonomie della città di Pierro, Antonio Di Matteo, pone alcuni interrogativi: “Cosa può fare il singolo cittadino per difendere il proprio territorio dall’inquinamento? 
Possibile sia vero quando il sindaco della città ha affermato, che per la rimozione di 5 tonnellate di rifiuti siano necessari 50 mila euro? 
Perché accusare alcuni tursitani di inciviltà, quando altri Comuni a noi limitrofi riescono a garantire una raccolta differenziata efficiente e senza discariche abusive? 
Forse la questione della discarica è soltanto l’esempio più palese di un sistema di raccolta municipale dei rifiuti inefficace.”
 E allora – conclude Di Matteo – le colpe non sono soltanto dell’ente provinciale, ma anche di quello comunale.
 L’amministrazione cittadina deve dare spiegazioni pubbliche, tecniche e puntuali alla popolazione.”

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