“Trovare un’intesa per l’aeroporto di Pisticci per favorire l’incremento delle presenze a Matera”

matera presepe vivente

“Ci sono tutte le condizioni perché in questo mese di settembre Matera migliori il dato di arrivi e presenze di settembre 2017 (85mila circa di cui 52mila presenze e 33mila arrivi) ma non ci si può accontentare specie se dai comuni della vicina Puglia le previsioni sono nettamente migliori”.

E’ la valutazione del Centro Studi Turistici Thalia che, analizzando i dati ufficiali dell’Apt, sottolinea come “il “punto” debole continuano ad essere i clienti stranieri in alberghi, B&B, strutture ricettive: a settembre 2017 erano 12.846 gli arrivi stranieri. Una percentuale considerata tra le più basse di quelle che si registrano nelle città d’arte italiane tenuto conto che il turismo culturale ed “esperienziale” è fatto di gente che preferisce viaggiare non certo a luglio ed agosto con target specifici (terza età in primo piano, gruppi, famiglie con bambini, ecc.). E sempre secondo i dati ufficiali Apt la permanenza media registrata lo scorso anno a Matera – evidenzia il Thalia – è di soli 3 giorni con un tasso medio di occupazione netto del 20,43% che scende al 17,61% in rapporto tra le presenze registrate nelle strutture ricettive e le giornate letto disponibili”.

“Uno dei problemi – commenta Piero Scutari, presidente del Centro Studi Thalia – è sempre l’aeroporto. Incrociando i dati degli arrivi e partenza a Bari che lo scorso anno hanno sfiorato i 7 milioni di passeggeri si coglie la tendenza dell’incremento a due cifre degli stranieri grazie all’offerta sempre più ampia di voli diretti da e per capitali europee. Le linee internazionali solo nei primi quattro mesi 2018 e quindi senza calcolare l’estate segnano un più 15,7%.

Ritorna di attualità quella che anche quest’estate è stata considerata una “semplice querelle” tra Winfly e Regione-Consorzio Asi Matera, vale a dire la gestione dell’aeroporto di Pisticci.

Cosa avrebbe significato tenere aperto Pisticci?

Certamente – sottolinea Scutari – un turismo diverso per la Basilicata, ” non delle ciabatte” come dice Briatore, puntando con un aeroporto minore aperto all’aviazione generale, come ad Olbia o Mikonos e Ibiza , solo per fare alcuni esempi, a target di turismo medio-alto e di lusso. E allora continuiamo a chiederci perché non si trova un’intesa per tenere la struttura aperta per dare la possibilità a chi volesse atterrare a 20-30 minuti da Matera e a pochi minuti dai maggiori centri della Valbasento per cogliere questa unica occasione.

Perchè, almeno per il 2019, non riaprire con Winfly in attesa della gara, oppure affidando ad altra società disponibile facendo ricorso ad un affidamento temporaneo, di pochi mesi?

E’ evidente che – continua il presidente di Thalia – che la porta di accesso a Matera è l’aeroporto di Bari e nessuno pensa di bypassarlo, ma è altrettanto evidente che l’ingresso porta i turisti, dopo la mezza giornata a Matera, a pernottare a Bari, Altamura, nei centri limitrofi, come dimostrano i primi dati Demoskopika con la Puglia sul podio delle destinazioni caratterizzate da una durata del soggiorno superiore alla media nazionale (3,37 notti per cliente in Italia e 3,84 in Puglia). E insistiamo sul target “turismo di lusso” perché a Matera ci sono ben 12 alberghi tra 2 e 3 stelle ma solo 2 alberghi a 5 stelle per un centinaio di posti letto. I risultati previsionali nazionali per il 2018 fatti da Demoskopica confermano un andamento costantemente crescente della componente estera della domanda turistica che non ha conosciuto tregua, soprattutto negli ultimi anni, con una crescita media dal 2010 ad oggi pari al 4,6% per gli arrivi e al 3,4% per le presenze. Un trend che raggiungerebbe proprio nel 2018 il suo picco storico consolidando, dunque, la fidelizzazione dei clienti stranieri nella scelta dell’Italia prioritariamente come destinazione turistica. E – conclude la nota del C.S. Thalia – gli stranieri almeno per i soggiorni brevi, proprio come accade a Matera, scelgono quasi esclusivamente l’aereo.

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