Trivelle mar Jonio: il parroco di Policoro don Antonio Mauri scrive al premier Renzi

Renzi

Il parroco della Chiesa Madre di Policoro, don Antonio Mauri, interviene nella recente polemica relativa alla decisione del governo di favorire le ricerche di idrocarburi nel mar Jonio.

Lo fa scrivendo una lettera aperta al presidente del Consiglio, Matteo Renzi.

Di seguito il testo della missiva:

“Caro presidente del Consiglio, sono il parroco della Chiesa Madre di  Policoro e devo lamentare la chiusura completa del Suo governo e del PD sulla questione ambientale. Sono stato un democristiano di ferro, un difensore del partito popolare, un elettore dell’ulivo, un assertore del
Pd, ma ora devo voltare le spalle ed andare in altri lidi, proprio per la politica ambientale.

Scrivevo:

La natura, creata da Dio insieme all’uomo, immagine e somiglianza Sua, deve essere difesa da ogni forma di distruzione o stravolgimento. Continuavo dicendo che :i vescovi lucani che hanno espresso l’auspicio che “ogni attività che interessa e interesserà il nostro territorio risulti compatibile con lo sviluppo autoctono della regione, con la valorizzazione delle sue tante valenze umane, ambientali ed economiche”.
E che ci siano “politiche di sviluppo compatibili e rispettose” del territorio della Basilicata con una mentalità francescana, anch’io come parroco di una delle parrocchie più popolose della diocesi e anche della Basilicata voglio dare tutta la mia solidarietà e preghiera per la situazione venutasi a verificare a livello nazionale e locale per lo “sblocca Italia” che di fatto condanna la Basilicata e senza entrare in politica affermo con più forza le cose ribadite in altre occasioni. Il miointeressamento non parte da motivi politici, ma dalla consapevolezza che la Chiesa deve illuminare le coscienze circa tutte le problematiche dell’essere umano.
Diceva don Maurizio PATRICIELLO il 02.11.2013 :”Se sedici anni fa lo Stato avesse avvertito noi cittadini napoletani e casertani che saremo morti di tumore per lo sversamento dei rifiuti, almeno i giovani avrebbero preso le valigie e sarebbero andati a vivere altrove, e le tante mamme che hanno perso i loro figli malati di cancro non avrebbero partorito in questa terra”.
Questo in grande si riferiva alla “terra dei fuochi” in Campania…. e in Basilicata? Siamo sicuri che l’estrazione del Petrolio dopo i recenti fatti di Pisticci (acqua radioattiva) non causi mali maggiori? I nostri Amministratori locali e regionali che provvedimenti prendono?

No vorrei che i posteri dicessero: Renzi, il nostro caro Pittella, i vescovi della Basilicata, i parroci, il parroco di Policoro, tutti gli amministratori ed anche il caro Sindaco, che hanno fatto in difesa della natura. Io sto col papa:

165. Sappiamo che la tecnologia basata sui combustibili fossili, molto inquinanti – specie il carbone, ma anche il petrolio e, in misura minore, il gas –, deve essere sostituita progressivamente e senza indugio. In attesa di un ampio sviluppo delle energie rinnovabili, che dovrebbe già essere cominciato, è legittimo optare per il male minore o ricorrere a soluzioni transitorie. Tuttavia, nella comunità internazionale non si raggiungono accordi adeguati circa la responsabilità di coloro che devono sopportare i costi maggiori della transizione energetica. Negli ultimi decenni le questioni ambientali hanno dato origine a un ampio dibattito pubblico, che ha fatto crescere nella società civile spazi di notevole impegno e di generosa dedizione.
La politica e l’industria rispondono con lentezza, lontane dall’essere all’altezza delle sfide mondiali. In questo senso si può dire che, mentre l’umanità del periodo post-industriale sarà forse ricordata come una delle più irresponsabili della storia, c’è da augurarsi che l’umanità degli inizi del XXI secolo possa essere ricordata per aver assunto con generosità le proprie gravi responsabilità. (LAUDATO SII) E
lei sta dalla parte dei Petrolieri, dei potenti, solo dell’economia che cerca di risollevare a scapito dei valori? La crisi non è economica, ma dei valori!

Ancora il Papa:
189. La politica non deve sottomettersi all’economia e questa non deve sottomettersi ai dettami e al paradigma efficientista della tecnocrazia. Oggi, pensando al bene comune, abbiamo bisogno in modo ineludibile che la politica e l’economia, in dialogo, si pongano decisamente al servizio della vita, specialmente della vita umana. Il salvataggio ad ogni costo delle banche, facendo pagare il prezzo alla popolazione, senza la ferma decisione di rivedere e riformare l’intero sistema, riafferma un dominio assoluto della finanza che non ha futuro e che potrà solo generare nuove crisi dopo una lunga, costosa e apparente cura. La crisi finanziaria del 2007-2008 era l’occasione per sviluppare una nuova economia più attenta ai principi etici, e per una nuova regolamentazione dell’attività finanziaria speculativa e della ricchezza virtuale.(LAUDATO SII)

…… E ALLORA……. Bucate, trivellate il Mar IONIO, io non ci stò e Dio non vi condanni!!!

Don Antonio Mauri, ex PD

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