Tribunali: delegazione lucana a Roma dal ministro Cancellieri

Tribunale Pisticci

Una delegazione lucana nella giornata di mercoledì incontrerà il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, per chiedere di riesaminare il decreto legislativo sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie con il quale vengono soppressi il tribunale di Melfi e la sezione distaccata del tribunale di Matera, che ha sede a Pisticci.

La delegazione sarà capeggiata del presidente del Consiglio regionale Vincenzo Santochirico.

Lo ha annunciato lo stesso presidente Santochirico incontrando una delegazione composta dai consiglieri regionali Nicola Pagliuca (Pdl) ed Ernesto Navazio (Gruppo Misto), dal presidente dell’ordine degli avvocati del foro di Melfi, Gerardo Di Ciommo, degli avvocati Gaetano Araneo e Donato Traficante, dei sindaci di Melfi, Livio Valvano, di Lavello, Sabino Altobello, e di Rapolla, Michele Sonnessa (quest’ultimo è anche presidente dell’Area Programma Vulture-Alto Bradano).

La delegazione ha consegnato al presidente Santochirico le schede elettorali di circa duemila cittadini, in segno di protesta nei confronti del Governo contro la decisione di sopprimere il tribunale di Melfi.

Intanto sulla questione la Regione Basilicata proporrà la richiesta di referendum abrogativo; a stabilirlo, all’unanimità, il Consiglio regionale della Basilicata tornato a riunirsi dopo la pausa estiva.

Alla base della richiesta, proposta dai consiglieri Alfonso Ernesto Navazio (Gruppo Misto), Agatino Mancusi (Udc), Franco Mattia (Pdl), Franco Mollica (Udc), Michele Napoli (Pdl), Nicola Pagliuca (Pdl), Gianni Rosa (Gruppo Misto), Alessandro Singetta (Gruppo Misto) e Rocco Vita (Psi), la considerazione che la riorganizzazione operata per la Basilicata “comporta una inaccettabile concentrazione del ‘servizio giustizia’ presso il tribunale avente sede nel capoluogo di Provincia, con conseguente soppressione dei tribunali di Melfi e quella della sezione distaccata del Tribunale di Matera avente sede in Pisticci”.
Per l’Assemblea “la soppressione risulta in grave contrasto con il principio di prossimità stabilito dal Trattato di Lisbona, ove si prevede che l’Amministrazione (anche della giustizia) sia esercitata il più vicino possibile ai cittadini e che il mancato rispetto del richiamato principio non può assolutamente trovare giustificazione in un presunto risparmio, astratto e ipotetico”. Una riorganizzazione non accettabile per i firmatari del quesito “anche in considerazione delle difficili condizioni orografiche, logistiche e infrastrutturali (carenza di collegamenti stradali e ferroviari) del territorio lucano”.

Nel quesito con cui avviare l’iter del referendum abrogativo delle disposizioni concernenti la nuova organizzazione delle circoscrizioni giudiziarie si sottolinea la necessità che “la Regione Basilicata raccolga la giusta istanza proveniente dal territorio del Vulture – Melfese e si faccia promotore verso altre Regioni maggiormente interessate alla citata riforma della geografia giudiziaria”.

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