Sabato 3 agosto a Tursi l’inaugurazione della mostra “InEquilibrio” di Filomena D’Ambrosio

locandina
Sabato 3 agosto, presso l’Ex Municipio San Filippo di Tursi, si inaugura la mostra personale dell’artista Filomena D’Ambrosio “InEquilibrio”.
Appuntamento importante che conclude la prima edizione dell’International Art_Project che a partire da aprile fino ad agosto, ha visto in movimento, sulla linea Mosca, Lecce, Tursi, l’artista lucana Filomena D’Ambrosio e l’artista russa Irina Kerimova. Sei mostre personali, tre per artista, in tre città differenti. L’avvio del progetto, lo scorso 3 aprile, nella capitale moscovita con due mostre personali: “Equilibrio” di Filomena D’Ambrosio e “Tutto è Uno” di Irina Kerimova.
Con la mostra “InEquilibrio” l’artista propone un’antologica del suo percorso artistico; Filomena, lucana di Tursi, vive e lavora a Lecce, dove si diploma all’Accademia di Belle Arti, artista di professione, viaggia spesso alla ricerca di stimoli e confronti;
Il percorso di Filomena è singolare: la sua prima produzione, intitolata “Da qui ritratto”, è rappresentata da quadri pieni di colore, con figure dai tratti forti ed evidenti. Essi sono il frutto della consapevolezza di un proprio limite: la paura della tela vuota.
Decide, dunque, di scavare nella propria personalità, attraverso un percorso intimo ed introspettivo di ricerca di sé stessa, di vera e propria estrazione ed eliminazione del superfluo dalla vita quotidiana così come nei suoi quadri. Nasce così la serie intitolata “Limiti”: quadri materici, completamente bianchi, in cui il vuoto della tela non è più un ostacolo da superare, un elemento negativo, ma piuttosto diventa esso stesso lo spazio dell’opera.
A Filomena ora il vuoto non fa più paura, ha imparato a conoscerlo e a gestirlo e, grazie ad un percorso introspettivo partito dall’ascolto di sé, nel caos riesce a trovare il suo “equilibrio”. Disegna figure esili, impercettibili, avvolte ora da colori, ora da una trama d’ombra, dove ogni cosa superflua è eliminata. Silhouettes in equilibrio in uno spazio vuoto, omogeno, spesso bianco ma a volte anche grigio o dai colori neutri, non immediatamente percettibili; talvolta nascoste. Filomena induce l’osservatore a fermarsi davanti all’opera, perché solo uno sguardo attento consente una lettura completa dell’immagine.
Alcune tele sono dipinte con acrilico a spatola, applicato con un gesto paziente, fatto di attese dovute soprattutto ai tempi di asciugatura dei diversi strati del materiale; su altre utilizza pigmenti naturali come caffè, vino, cavolo rosso e china, con cui realizza figure nate da un gesto veloce, rapido e sicuro, un’unica pennellata trasmessa dalla mente alla mano. In tutte emerge preponderante la figura femminile e, anche lì dove non è delineata, segna comunque, con semplicità e minimalismo, una forte presenza”. (Tratto dal testo L’Universo Femminile annulla le distanze: Filomena D’ambrosio e Irina Kerimova di Ester M.V. Annunziata).
Presenterà l’evento il sindaco di Tursi Salvatore Cosma , saranno presenti all’evento l’artista Filomena D’Ambrosio e Ester M. V. Annunziata, architetto e docente dell’Accademia di Belle Arti, che dialogheranno con il pubblico. Subito dopo la presentazione ci sarà un bellissimo intervento musicale con i “Cantì Jaramme” gruppo musicale di Jacopo Alessandri e Filomena D’Ambrosio che, con magia e nostalgia ci faranno rievocare gli antichi suoni della terra di Lucania.
Filomena D’Ambrosio (1981)
Lucana, trascorre la sua infanzia e parte della sua giovinezza a Tursi, in provincia di Matera. Dopo aver conseguito il diploma all’Istituto Tecnico Commerciale di Tursi, si trasferisce a Firenze. La sensibilità di Filomena D’Ambrosio, fondata su valori e tradizioni profondamente legate alla terra, nel forte impatto con la florida cultura fiorentina, definisce il giusto percorso per dare pieno compimento alla sua personalità, alla vita futura, al suo essere e al suo sentire. Non è un caso che le sue opere siano frutto – ancora oggi – di una continua ricerca autobiografica che lega il passato con il presente nel quotidiano.

Nel 2006 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Lecce dove, nel 2012, si laurea con il massimo dei voti. Da subito, si sperimenta in residenze artistiche, esposizioni personali, collettive e in progetti in Italia e all’estero.
Nel 2013 è vincitrice di borsa di studio del Progetto Europeo “Leonardo Da Vinci”, per una residenza a Targu-Jiu in Romania, la città natale dello scultore Brancusi. In questo periodo insegna arte contemporanea al liceo Escuela Teológica “San Nicodemo” – Targu Jiu, Gorj, Oltenia, Rumanía e lavora – sperimentando con l’arte terapia – per il Centro de Salud Mental “Targu Carbunesti” , grazie a questa esperienza crea dei ritratti dei pazienti e organiza la sua prima personale dal titolo “Un po’ di Tempo” a cura di Mihaela Cristea presso l’Art Gallery, Targu Jiu.
Tornata in Italia chiude il percorso accademico con la mostra “Da qui Ritratto, una retrospettiva inversa”, a cura di Tommaso Ariemma e il supporto di Monica Lisi, a Nardò, Lecce.
Nel 2015, vincitrice di una nuova borsa di studio di tre mesi per una residenza artistica per giovani artisti erogata dalla Regione Basilicata, sceglie nuovamente la Romania, questa volta Cluj Napoca. In questo periodo insegna arte nella scuola secondarie del Centro Culturale Italiano e tiene seminari sull’arte, sulla cultura e le tradizioni lucane presso l’Università Babes Bolyai alla facoltà di lettere. Nasce qui la serie intitolata “Limiti” a cura di Mihaela Cristea esposta a Gorj County Museum, Targu-Jiu e poi portata a Lecce al Fondo Verri e alla galleria Francesco Foresta. Nello stesso periodo espone delle foto intitolate “I Pensieri di Cono” a cura di Gaina Dorel, presso la galleria il Casino di Cluj-Napoca, Romania.
Nel 2017 e 2018 partecipa a delle residenze artistiche ad Elena in Bulgaria e in Italia.
Nel 2019, è ideatrice – insieme all’artista russa Irina Kerimova – del progetto “International Art Project Mosca- Lecce-Tursi 2019” con la sua mostra personale InEquilibrio. Ad agosto dello stesso anno espone la sua ultima produzione al Castello Bran in Transilvania a cura di Mihaela Cristea.

Ultime