Sul futuro dell’ospedale di Tinchi l’Azienda Sanitaria di Matera replica al comitato

ospedale tinchi

L’Azienda Sanitaria di Matera replica, attraverso un comunicato, al comitato in difesa dell’ospedale di Tinchi che aveva espresso preoccupazioni sul futuro del nosocomio pisticcese, con particolare attenzione all’ambulatorio del piede diabetico.

“Allarmi che non tengono conto delle azioni e dei provvedimenti aziendali – si legge nella nota – Il direttore sanitario della Asm Andrea Sacco chiarisce che non n vi sono problemi sull’ambulatorio del piede diabetico, né rallentamenti o ritardi sui cospicui investimenti aziendali finalizzati a potenziare i servizi erogati a Tinchi e alla messa in sicurezza del terzo piano del nosocomio.

In ordine:

1) il trasferimento temporaneo di infermieri da Tinchi a Policoro è una misura ampiamente prevista e finanche concordata con il Comitato, che ha così dimostrato notevole sensibilità alle problematiche organizzative aziendali. Da alcuni giorni personale infermieristico dell’ambulatorio del piede diabetico di Tinchi -spiega il direttore sanitario dell’ospedale Francesco Dimona- è stato spostato a Policoro per garantire le prestazioni urgenti legate all’aumento di presenze turistiche, ma “prontamente sostituito con altro personale che il responsabile medico dell’ambulatorio di Tinchi ha appurato e dichiarato pienamente formato ed operativo. Dunque” conclude Dimona, rilevando come solo i reparti di endocrinologia e dialisi -per ovvie ragioni- non hanno fornito personale per i trasferimenti temporanei- “il problema della funzionalità dell’ambulatorio del piede diabetico non esiste, tenendo conto del fatto che rispetto al numero delle attività ambulatoriali settimanali l’organico è lievemente sovradimensionato”.

2) nessun servizio ambulatoriale a Tinchi è stato dismesso. La istituzione di un analogo servizio a Matera non limita né priva l’operatività dell’ambulatorio del piede diabetico di Tinchi, che conserva la sua autonomia organizzativa e funzionale nell’ambito del territorio della ex asl 5.

3) “il problema dell’utilizzo del personale” spiega Sacco “dovrebbe essere di esclusiva competenza di quanti hanno responsabilità di carattere organizzativo, che devono poter esercitare la necessaria ed equilibrata flessibilità connaturata ai modelli organizzativi dei sistemi sanitari moderni. Oggi non è più possibile gestire un’azienda secondo criteri che tengano conto di piccole comodità logistiche del personale. Sopra ogni cosa, nel rispetto dei diritti degli operatori, vi è la funzionalità del servizio”. Così, ad esempio, è del tutto logico immaginare che se un’attività sanitaria viene erogata per sole 3 ore giornaliere, nelle restanti il personale infermieristico (che, è bene ricordare, non è assunto in una specifica disciplina ma a supporto di tutte le specialità ospedaliere ed ambulatoriali) sia adoperato al meglio delle proprie potenzialità in altri contesti operativi.

4) il 2 settembre prossimo si riunisce la commissione di gara che avvierà l’esame dei progetti presentati per la costruzione della nuova dialisi a Tinchi, i cui lavori -secondo il responsabile del procedimento ing. Sannicola- dovrebbero essere avviati entro la fine di ottobre.

5) dopo aver aver avuto assicurazione dal presidente Pittella delle risorse disponibili, l’Azienda in questi giorni sta pubblicando un bando per l’acquisto nelle adiacenze dell’ospedale di Tinchi di immobili da destinare ad attività ambulatoriali che andranno a sostituire in termini di superficie quella inutilizzabile del terzo piano sismicamente vulnerabile.

6) il progetto di messa in sicurezza del presidio ospedaliero redatto congiuntamente da Asm e ingegnere incaricato dal comune di Pisticci è stato consegnato il 25 luglio scorso in Regione ai fini della sua approvazione.

“Tutto quanto precede -conclude Sacco- è la prova che gli allarmi non trovano addentellati nella realtà”.

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