“Perchè a Policoro è stata applicata la Tares e non la Tarsu?”

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“Perché a Policoro hanno applicato la Tares e non la Tarsu?

Perché ancora la raccolta dei rifiuti solidi urbani viene effettuata sul nostro territorio dalla ditta Tradeco dopo aver rescisso il contratto consensualmente?”

Queste sono alcune delle domande che si pone Gianni D’Alessandro, del coordinamento di Policoro Futura, riprendendo quanto è emerso nel corso del pubblico incontro organizzato sabato scorso nella sala consiliare di Policoro.

“Cerchiamo di spiegare sommariamente le due domande suddette – aggiunge D’Alessando- Differenza sostanziale tra Tarsu e Tares: a fronte di una spesa di 100 con la Tarsu, il cittadino copre 70-80 e la restante parte è coperta dalla fiscalità comunale mentre, con la Tares, a fronte di una spesa di 100, il cittadino copre per 100. E’  consequenziale domandarsi perché non è stata applicata la Tarsu, considerando altresì che il Ministero delle Finanze ha lasciato per il 2013 la scelta ai Comuni.

Dopo aver sciolto il contratto consensualmente con la ditta Tradeco alla modica cifra di 500.000 euro nonostante l’azienda fosse palesemente inadempiente come accertato anche dal  Comune (e questo ci porta a chiederci come mai la rescissione sia stata consensuale e non unilaterale),  il Comune indìce una nuova gara d’appalto e, su 5 aziende partecipanti,  quattro sono state escluse per vizi di forma, e come per magia l’unica rimasta indovinate chi è? Ebbene sì, la Tradeco! Ma se fino a qualche mese prima era considerata dal Consigliere comunale con delega all’Ambiente un’azienda di dubbia moralità (sic), cos’è cambiato in questo breve lasso di tempo?

Constatiamo che nessun rappresentante dell’Amministrazione comunale fosse presente  per ascoltare le critiche costruttive dei cittadini e per fornire (o provare a fornire!) delle risposte alle loro lecite domande.

A questi supponenti rappresentanti del popolo ricordiamo che  non devono essere i cittadini a  lavorare per la politica, bensì è la politica che deve lavorare per i cittadini”.

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