P-Stories, l’autonarrazione della storia di Pisticci per un percorso condiviso

 

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Le storie possono essere scritte nelle geografie, dalle comunità che le abitano. E’ la sfida lanciata dal progetto P-stories Pisticci città narrante, che da mercoledì 15 a sabato 18 aprile ha messo la penna in mano agli storyteller del territorio, nell’ambito delle attività di Experience Lab, laboratori nomadi che hanno preparato il terreno alla raccolta vera e propria delle narrazioni destinate a ricomporsi in una mappa di comunità online.

Storie di confino, al confine tra memoria e futuro. Storie bianche di calce antica, che rigenerano luoghi e persone. Storie sporche di argilla, che fanno franare i luoghi comuni. Storie da impastare e mangiare, perché il cibo è un’informazione culturale. Storie di chitarre che emergono dai calanchi, in un paesaggio che non è mai solo naturale. Storie di rabdomanti che ancora scorrono e bagnano i ricordi. Storie di start-up locali per orientarsi nei territori dell’impresa e dell’economia. Storie da riscoprire e valorizzare, creando le condizioni, le opportunità, affinché la gente si racconti e il patrimonio locale orale non vada perso.

I primi cinque capitoli della narrazione corale che i partecipanti ai tavoli di co-progettazione e ai radio-walkshow svoltisi in questi giorni hanno iniziato ad abbozzare sono Memoria, Eno-gastronomia, Luoghi (Paesaggio), Creatività, Storie Possibili (Rigenerazione Urbana). Messi al bando computer e scrivanie solitarie, la socialità mobile è stata la fonte di ispirazione principale del testo collettivo che è iniziato ad emergere.

Con le mani in pasta, il fango sulle scarpe e i pennelli degli Imbianchini di bellezza sui muri, i partecipanti ai radio-walkshow hanno seguito la bussola della serendipity. Camminando a fianco di una pittrice di luoghi, scozzese ma con l’animo “dirupista”, e di un giovane volontario polacco impegnato nel recupero cromatico dell’antico rione, gli abitanti di Pisticci si sono emozionati nel sentirsi stranieri in casa propria, mentre percorrevano sentieri poco battuti o dimenticati.

“Non si apprezza ciò che non si conosce”, ha sottolineato Luigi Vitelli, direttore artistico del progetto. “Partendo da questo presupposto, abbiamo scelto una metodologia di lavoro capace di rafforzare la consapevolezza locale sulla ricchezza che ogni comunità possiede”. “Bisogna recuperare la residenzialità dei giovani nel centro storico e puntare su una nuova stagione di artigianato”, ha suggerito Massimiliano Selvaggi, project manager di P-stories e presidente di Allelammie, l’associazione che ha ideato il progetto, mentre il partner di progetto Carlo Infante, presidente di Urban Experience, ha ipotizzato che la creazione di nuovi processi culturali possa farsi driver di sviluppo e coesione sociale.

Col garrito delle rondini nelle orecchie, i falchi grillai sulle teste e le aquile del vecchio regime di Marconia sotto i piedi, la carovana nomade ha cinguettato in diretta su Twitter, contribuendo a creare una prima traccia dell’autobiografia di Pisticci, che verrà poi fissata in un archivio digitale aperto, fruibile e riutilizzabile, attraverso un sistema integrato di tecnologie.

Ogni storia, infatti, sarà innanzitutto geo-localizzata in una mappa interattiva, sotto forma di contenuti audio, video, fotografici e testuali. Inoltre, saranno realizzati itinerari e percorsi di fruizione turistico-esperienziale, attraverso l’installazione di tracce urbane (mobtag, nfc) disseminate sul territorio, con cui interagire sul posto ed in tempo reale anche grazie alla guida presente sull’app gratuita P-stories. Infine, il progetto P-stories Pisticci città narrante prevede la realizzazione di una mostra permanente di video-installazioni e la creazione di un sistema di promozione dell’impresa locale attraverso il sito www.pstories.it, che stimolerà la nascita di nuovi servizi basati sulla sharing economy per gli abitanti temporanei.

Le telecamere di P-stories si sono già accese nel corso dell’evento, negli spazi della Casa della Cultura, durante la Festa della Primavera, che ha chiuso la quattro giorni di Experience Lab. Ma P-Stories riprenderà subito le fila del discorso. Da domani inizierà la raccolta dei racconti.

 

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