L’Azienda Sanitaria di Matera investe nella lotta all’epatite C

 

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L’Epatite C non farà più paura a circa 100 pazienti residenti in provincia di Matera.

A pochissimi giorni dal definitivo via libera alla commercializzazione arrivato dall’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), la Asm, con provvedimento adottato dal direttore generale Pietro Quinto, ha deciso di investire oltre 2 milioni di euro nell’acquisto dei due farmaci attualmente approvati, il Sovaldi ed l’Olysio, che, congiuntamente o separatamente in base al tipo di infezione contratta, eradicano il virus in oltre il 90% dei pazienti.

I farmaci acquistati dalla Asm sono fortemente innovativi perché, non solo assicurano tassi di guarigione impensabili sino a pochi mesi fa, ma liberano i pazienti dagli effetti collaterali e dalle controindicazioni dell’interferone e da altre criticità che nel recente passato hanno interessato la terapia anti HCV, in particolare l’epatocarcinoma e la cirrosi e le sue complicanze.

In Basilicata, seconda in Italia, esiste dal 2013 una rete ospedaliera regionale per la diagnosi, la terapia e l’assistenza ai malati di epitate C, che ha elaborato un Percorso diagnostico terapeutico e assistenziale (PDTA), allo scopo di fissare criteri standard predefiniti circa lo stadio della malattia a partire dal quale i farmaci innovativi saranno somministrati e le strutture deputate alla prescrizione e distribuzione dei farmaci stessi.

In Italia è del 3% la percentuale di persone affette dal virus dell’epatite C, mentre al Sud arriva in certe aree anche al 10.

“Oggi –spiega il Direttore dell’unità operativa Malattie Infettive dell’Ospedale di Matera, Giulio De Stefano- ci sono finalmente i presupposti per la completa eradicazione del virus, esattamente come è avvenuto per altre malattie che sembravano invulnerabili, come la poliomielite ed il vaiolo. Altri farmaci anti epitate C stanno per fare il loro ingresso nel mercato e questo non farà altro che ridurre i costi di ogni trattamento”.

Apparentemente la spesa per questi trattamenti può sembrare elevata, ma non è così per un duplice motivo: in primis perché con l’imminente arrivo di nuovi competitor i prezzi scenderanno ancora, in secondo luogo perché –spiega il direttore dell’Unità Operativa di Medicina del presidio ospedaliero materano, Nello Buccianti- “…il progressivo azzeramento delle complicazioni dell’epitate C, come l’epatocarcinoma e la cirrosi, determinano, al tempo stesso, la pressoché immediata guarigione del paziente, con ciò che ne consegue in termini di qualità e speranza di vita, e risparmi di spesa grandemente maggiori rispetto al trattamento somministrato”.

Si tenga conto, ad esempio, che il 70% dei trapianti di fegato deriva a infezioni da HCV e che debellare o ridurre ai minimi un simile virus significa risparmiare a livello nazionale e regionale milioni di euro nella cura e nei trattamenti delle purtroppo non poche persone (circa 1,5 milioni in Italia) che quotidianamente combattono contro questa subdola malattia.

“Mai investimento pubblico è stato così doveroso sul piano etico ed efficace sul piano della cura” ha commentato il Direttore Generale della Asm Pietro Quinto, sottoscrivendo il provvedimento di acquisto.

“La Asm –ha aggiunto- ha deciso di investire da subito in farmaci capaci di dare risposte immediate ai pazienti e alle loro famiglie, con risorse che abbiamo reperito attuando un’ulteriore, per quanto ancora possibile, incisione delle voci di spesa.

Quando si è posto il problema dell’entità dell’investimento –ha concluso Quinto- e quindi la alternativa tra il non intaccare ulteriormente la spesa non core business e l’acquisto di farmaci che cambiano davvero la vita delle persone, la scelta ci è sembrata chiara sin dall’inizio”.

 

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