L’arte senza tempo del maestro Antonio Albino di Policoro

antonio albino

Plasmare antichi tronchi di olivo per raccontare storia, fede e sentimenti.

Un’arte che il maestro Antonio Albino di Policoro pratica da oltre vent’anni, dopo una vita spesa a lavorare il legno, mestiere praticato fin dall’età di otto anni quando, ancora bambino, entrò in una bottega di falegname a Pisticci.

Oggi, a 85 anni, mastro Antonio continua a trasformare il pregiato materiale in segni, immagini, storie, per comunicare messaggi importanti a chi si avvicina alle sue opere imponenti ma studiate nei più piccoli dettagli.

Nel suo piccolo laboratorio, tra gli attrezzi creati da lui per rispondere al meglio alle sue esigenze, spicca il tronco della Pace, opera che immortala chi, nel Ventesimo secolo, ha combattuto contro i soprusi e le violenze per creare un mondo migliore. Si riconoscono i visi di Gandhi, di Martin Luther King, dei papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, rifiniti attraverso uno studio attento del particolare. Un’opera che ha ottenuto diversi riconoscimenti come quella di essere esposta al Vaticano. Il desidero di pace e la condanna delle guerre e della violenza si ritrova anche nelle altre due opere più grandi, il Giudizio Universale e Leonardo e il nucleare – Hiroschima cinquanta anni dopo, la scienza nelle mani dei potenti – tripudio di immagini dalla forte valenza simbolica.

Storie dal sapore ancestrale, che sembrano scaturire dal legno di ulivi secolari.

Un impegno che non si ferma nemmeno adesso, con il maestro alle prese con la realizzazione della copia di un reliquiario in argento dedicato alla Vergine Maria.

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