“Intervenire sulla ex chiesa di Marconia e sul suo tetto in amianto”

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“Vi sono tematiche che arricchiscono i programmi dei candidati Sindaci ad ogni tornata elettorale per poi miracolosamente sparire per cinque anni dall’agenda politica. Quando si tratta però della salute dei cittadini, magari se ne dovrebbe parlare un po’ meno e agire di più per tutelare la comunità. Un problema gravissimo che si presta a questa lettura, è la mancata bonifica della copertura in amianto dell’ex chiesa provvisoria di Marconia”.

Lo scrive in un comunicato stampa Rocco Caramuscio, referente di “Italia in Comune” per Marconia e Pisticci.

 “In verità – scrive Caramuscio – la prima denuncia, all’indomani delle Amministrative, fu fatta a Luglio del 2011 dalla Lista dei Cittadini che portò all’attenzione dell’opinione pubblica e della Giunta di allora, la presenza di questa minaccia.

Alla successiva tornata elettorale del 2016, la bonifica dei siti inquinati era presente nel programma, al capitolo “Tutela dell’Ambiente”, del Movimento Cinque Stelle che poi elesse il Sindaco.

Subito dopo però cala ancora una volta il silenzio su questo problema che è una vera e propria minaccia per tutti ed in particolare per i bambini della scuola elementare di via San Giovanni Bosco.

Infatti, l’immobile adibito a magazzino, è collocato a meno di dieci metri dalla scuola e le finestre di alcune classi, si affacciano proprio sul versante dove insiste il tetto in amianto.

Circa 300 metri quadrati di materiale altamente cancerogeno che rilascia le micidiali fibre trasportate quotidianamente dal vento.

Eppure i costi per lo smaltimento non supererebbero i diecimila euro, a voler esagerare.

Magari si potrebbe pensare di demolire tutto il magazzino, un vero è proprio obbrobrio nel centro del paese e probabilmente la spesa non arriverebbe alle somme assegnate per altre futili cose.

A peggiorare il tutto poi ci pensa un cumulo di materiali inerti, frutto di lavori eseguiti probabilmente da un po’ di tempo, che giacciono a ridosso del muro della scuola e il capannone. Anche questo visibile a tutti ma non a chi dovrebbe intervenire.

Bisogna ammettere che spesso in politica si fanno scelte opinabili ma che fanno la differenza tra chi vince e chi perde.

Perché in gioco non si guarda la salute dei cittadini, il bene comune.

Meglio ciò che appare, un evento mondano o un lustrino in più che addobba il territorio nei periodi festivi e che porta in sé il tanto agognato consenso”.

 

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