Coronavirus: ritardi nella campagna vaccinale, MuoviAmo Tursi chiede chiarimenti all’assessore Leone

Gruppo consiliare MuoviAmo Tursi

“L’aggravarsi della situazione epidemiologica nel territorio di Tursi unito alla notizia dello slittamento di quasi un mese delle vaccinazioni per gli ultraottantenni tursitani hanno fatto precipitare nello sconforto la cittadinanza e hanno portato a galla problemi di gestione a cui il governo regionale deve ora dare delle risposte”.

Lo si legge in una nota a firma dei consiglieri comunali di MuoviAmo Tursi Giuseppe Cristiano, Antonio Di Matteo e Maria Francesca Santagata.

“Il gruppo consiliare di MuoviAmo Tursi, pur prendendo le distanze dai toni inurbani che si sono ascoltati nelle ultime ore e che anziché risolvere i problemi potrebbero contribuire a complicarli – prosegue la nota – si è fatto portavoce del malcontento della popolazione e ha ritenuto opportuno inoltrare tre domande all’assessore Leone sulla conduzione della campagna vaccinale della Regione Basilicata.

1) Ritiene opportuno dare la priorità nelle vaccinazioni a comunità in difficoltà epidemiologica come Tursi, come proposto dal Ministro Speranza e dal Commissario per l’emergenza Covid-19 Figliuolo durante l’ultimo incontro con le Regioni?
2) Perché la Regione Basilicata non provvede ad emettere un bollettino periodico con cui informare la popolazione delle strategie vaccinali intraprese, delle vaccinazioni svolte, delle categorie vaccinate e quant’altro possa essere utile per stabilire un rapporto di fiducia e trasparenza con i lucani? Sarebbe in questo modo più semplice spiegare alcune scelte come quella di dare priorità – ad esempio – a Policoro rispetto a Pisticci, quando il secondo, a fronte di una popolazione pressoché identica può vantare oltre 300 over-80 in più del primo.
3) Come mai – anziché riservarle agli over-80 – sono state somministrate oltre 3000 dosi Pfizer come prima dose a persone sotto i 60 anni dopo il 10 febbraio, data in cui la Basilicata aveva già ricevuto dosi Astrazeneca che invece sono rimaste inutilizzate per venti giorni?”

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