“Concorsi al Comune di Pisticci improntati sulla trasparenza e sulla scelta dei più preparati”

movimento 5 stelle

Il Movimento 5 Stelle di Pisticci replica al comunicato stampa del referente di Italia in Comune Rocco Caramuscio, in cui venivano sollevate perplessità su alcuni concorsi banditi dal Comune di Pisticci.

“Sfogliando il dizionario – si legge nella nota – oggettivo significa “che vale per tutti i soggetti e non soltanto per uno o per alcuni individui, ed è quindi universale, non condizionato dalla particolarità o variabilità dei punti di vista”, al contrario di soggettivo “che riflette le idee, i sentimenti, le preferenze del soggetto”.

Quindi parlare di criteri troppo “soggettivi” per la valutazione dei candidati ai concorsi pubblici banditi dal Comune di Pisticci, come sostenuto da Caramuscio di “Italia in Comune” presupporrebbe giudizi aleatori, non basati su elementi reali ed oggettivi quali, invece, sono quelli desumibili dalle prove scritte tra le quali, oltretutto, prove preselettive corrette mediante un sistema automatizzato di correzione che di soggettivo o discrezionale non ha proprio nulla! Le prove scritte tendono infatti, come si legge nei bandi di concorso pubblicati dal Comune di Pisticci “a verificare le competenze professionali dei candidati, nonché le capacità del candidato di applicare le conoscenze possedute rispetto a specifiche situazioni e alla soluzione di casi problematici, di ordine teorico e pratico”.

In altre parole finalmente, dopo anni, non solo il Comune espleta concorsi pubblici, lo fa in maniera trasparente (i bandi sono stati infatti pubblicati in Gazzetta Ufficiale, è stata data ampia pubblicità attraverso social e radio, la piattaforma on-line ha consentito a tutti gli aspiranti di poter agevolmente e rapidamente iscriversi ai concorsi, come accade in tutti i concorsi espletati a livello ministeriale), ma addirittura vuole valutare le capacità dei candidati mediante prove preselettive scritte ed orali! Ma roba da indignarsi! Viene da rimpiangere quei tempi in cui i concorsi pubblici si facevano in forma di colloquio, rigorosamente a porte chiuse, in stile “quattro amici al bar” (o, per quelli più raffinati, come l’esame di ornitologia brillantemente sostenuto dal Lino Banfi di “Vieni avanti cretino” fino ad arrivare al più recente “posto fisso” di Checco Zalone!).

Evidentemente Caramuscio soffre di nostalgia per i tempi che furono e, oltre alla definizione di oggettivo e soggettivo, farebbe bene a rileggere il D.Lgs. 165/2001 che disciplina il pubblico impiego e, all’art. 35 comma 1 dispone espressamente che “L’assunzione nelle amministrazioni pubbliche avviene con contratto individuale di lavoro: a) tramite procedure selettive, conformi ai principi del comma 3, volte all’accertamento della professionalità richiesta, che garantiscano in misura adeguata l’accesso dall’esterno; b) mediante avviamento degli iscritti nelle liste di collocamento ai sensi della legislazione vigente per le qualifiche e profili per i quali è richiesto il solo requisito della scuola dell’obbligo, facendo salvi gli eventuali ulteriori requisiti per specifiche professionalità” e al successivo comma 3, nell’individuare i principi ai quali si devono conformare le procedure di reclutamento nelle pubbliche amministrazioni, pone l’accento, tra l’altro, su “…adeguata pubblicità della selezione e modalità di svolgimento che garantiscano l’imparzialità e assicurino economicità e celerità di espletamento, ricorrendo, ove è opportuno, all’ausilio di sistemi automatizzati, diretti anche a realizzare forme di preselezione; adozione di meccanismi oggettivi e trasparenti, idonei a verificare il possesso dei requisiti attitudinali e professionali richiesti in relazione alla posizione da ricoprire”.

Insomma questo Comune sta facendo concorsi pubblici improntati al rispetto della legge! In effetti questa notizia meritava proprio un approfondimento giornalistico, per cui ringraziamo “Italia in Comune” (omen nomen dicevano i latini!) per averci dato l’opportunità di fare un ripasso pre-scolastico ma dobbiamo pure constatare che, dopo l’imbarazzante silenzio calato dopo la pronuncia del Consiglio di Stato, che a luglio scorso ha sospeso la sentenza del Tar Basilicata sulla Tari del Comune di Pisticci, cavallo di battaglia della sua azione politica, per Caramuscio come prima uscita non è un granché, come direbbero a scuola “L’alunno è bravo ma non si applica!”.

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