Bernalda e Montalbano Jonico tra le aree potenzialmente idonee a ospitare il deposito nucleare nazionale

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C’è molta Basilicata nella Cnapi, la Carta nazionale delle aree più idonee per ospitare il sito unico nazionale per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi.

Il documento è stato pubblicato nella notte tra il 4 e il 5 gennaio da Sogin sul sito www.depositonazionale.it dopo che è stato desecretato dal Governo. Un documento riservato che indica i 67 luoghi in Italia in cui ci sono le condizioni tecniche per costruire il sito che dovrebbe ospitare le scorie nucleari presenti sul territorio nazionale.

Guardando al Metapontino, accantonata la proposta di Scanzano Jonico, spiccano le due zone individuate nel territorio di Montalbano Jonico e altrettante in quello di Bernalda, classificate come zone C, ovvero zona con alcuni limiti come la sismicità.

Molto più coinvolta la zona di Matera, con ben cinque zone individuate, in solitaria o in condivisione con Laterza e Altamura, rinchiuse nella fascia A2 ovvero buona

Infine si va più a nord, tra le province di Matera e Potenza, con 6 siti idonei indicati nel territorio di Genzano di Lucania, uno insieme a Irsina, e uno tra Acerenza e Oppido Lucano, indicati come zona C.

Il deposito nazionale e il Parco tecnologico saranno costruiti in un’area di circa 150 ettari, di cui 110 dedicati al deposito e 40 al Parco. Il deposito avrà “una struttura a matrioska”; all’interno ci saranno “90 costruzioni in calcestruzzo armato, dette celle”, in cui “verranno collocati grandi contenitori in calcestruzzo speciale, i moduli, che racchiuderanno a loro volta i contenitori metallici con all’interno i rifiuti radioattivi già condizionati”. In totale saranno “circa 78mila metri cubi di rifiuti a bassa e media attività” a essere ospitati.

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