Anche Scanzano Jonico vittima della truffa di "Tributi Italia spa"

C’ è anche il comune di Scanzano Jonico tra le vittime della società di riscossione con sede legale a Roma ma operativa a Chiavari, in Liguria, “Tributi Italia spa” che per anni ha riscosso tributi come l’Ici o la Tosap senza mai versarlo alle autorità competenti. A scoprirlo la Guardia di Finanza di Genova che dopo accurate indagini ha arrestato mercoledì  Giuseppe Saggese, l’amministratore di fatto della società dichiarata fallita nel 2011. 
Quattro amministratori di società collegate sono stati raggiunti da provvedimenti che prevedono l’obbligo di dimora e altre quattro persone sono indagate a piede libero.
Le accuse vanno dal peculato alla dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, fino all’omesso versamento di ritenute certificate e dell’Iva.
Gli arresti sono stati eseguiti su ordine del Gip del Tribunale di Chiavari, Fabrizio Garofalo, che ha accolto le richieste di custodia cautelare avanzate dal pm Francesco Cozzi.
Secondo l’accusa, gli indagati una volta incassate le somme dopo aver accuratamente tolto quanto spettava loro per l’incarico ricevuto, anziché riversarle nelle casse dei Comuni le trattenevano sul conto della società. 
I fondi, poi, attraverso rapporti privi di effettive ragioni economiche con altre società riconducibili a Saggese, venivano distratte a beneficio di quest’ultimo che secondo l’accusa,avrebbe fatto prelievi giornalieri dai conti della società anche di 10.000 euro in denaro contante, utilizzando i soldi per acquistare autovetture di lusso, yacht ed aerei privati e pagare soggiorni in località prestigiose, feste mondane e concerti di musica. 
Molti dei circa mille dipendenti di Tributi Italia spa sono stati licenziati, moltri altri sono in cassa integrazione, mentre alcuni comuni sono arrivati sull’orlo del dissesto finanziario. 
Tra i Comuni citati nell’ordinanza del gip figurano oltre Scanzano Jonico, Villa Literno, Castel Morrone, Vibonati, Caserta, Pomezia, Augusta, Frosinone, Capaci, Priolo Gargallo, Trezzano sul Naviglio, Vercelli, Limbiate, San Michele Di Ganzaria. 
In questi casi, secondo la ricostruzione degli inquirenti, la società non versava entro i termini di scadenza fissati nelle convenzioni di concessione, alla tesoreria dello stesso Comune e trattenevano indebitamente l’ammontare delle riscossioni di dette entrate al netto e dei compensi spettanti al concessionario per i seguenti ammontati.

Ultime

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*