Alluvione: il Comitato Terre Joniche annuncia nuove manifestazioni

Sono pronti a scendere nuovamente in strada i membri del comitato in difesa delle Terre Joniche.
E lo faranno, con i loro trattori, a partire dalla mattinata di domenica, sulla provinciale 175 che collega Matera a Metaponto, all’altezza della frazione di Serramarina dove, da una settimana, tre imprenditori agricoli hanno intrapreso lo sciopero della fame insieme ad altri tre colleghi di Ginosa Marina.
Gesti di protesta forti, per sottolineare, ancora una volta, le gravi condizioni in cui versa il comparto agricolo metapontino dopo l’alluvione, che lo scorso prima marzo, ha colpito tutta la provincia di Matera, e per chiedere la firma dell’ordinanza del presidente del Consiglio che porterebbe a sbloccare i fondi a sostegno degli alluvionati.
Le nuove iniziative sono state annunciate sabato mattina a Matera, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il sindaco della città dei Sassi, Salvatore Adduce, il portavoce del comitato, Gianni Fabbris, e alcune delle persone impegnate nello sciopero della fame.
Dopo aver rilevato disparità di trattamento rispetto ad altre regioni del Nord colpite da calamità naturali – ha detto Fabbris nel corso della conferenza stampa – siamo qui per annunciare nuove forme di lotta per difendere non solo gli interessi delle aziende ma di un intero territorio agricolo.
Il comitato punta a raggiungere due obiettivi, ugualmente importanti: il risarcimento dei danni subiti da aziende e cittadini e la messa in sicurezza di tutte le attività economiche danneggiate.
Purtroppo tre giorni prima dell’alluvione che ha devastato il nostro territorio il Governo Berlusconi ha inserito nel decreto milleproroghe una norma che assegna alle Regioni il compito di recuperare i fondi necessari per soddisfare le richieste di cittadini e aziende in caso di calamità naturali”.
Secondo una prima stima fornita da Comitato Terre Joniche, i danni dell’alluvione ammontano a 250-300 milioni di euro mentre sono settecentocinquanta le richieste di risarcimenti presentate dai cittadini.
Danni che non riguardano solo il settore agricolo ma anche quello turistico.
A conclusione della conferenza, Fabbris ha annunciato, in tempi brevi, la concentrazione dei trattori per la prima manifestazione di protesta.
Il modello sarà quello di Scanzano – ha detto il portavoce – non nei numeri ma certamente nelle forme”.

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