A Policoro la presentazione dell’ultimo romanzo dello scrittore Giuseppe Lupo

Giuseppe Lupo

Si è svolto presso l’Auditorium del Liceo Scientifico “E. Fermi” di Policoro, l’incontro di presentazione del libro “L’albero di stanze” di Giuseppe Lupo, originario di Atella e docente di letteratura italiana contemporanea all’Univesità Cattolica di Milano.

La manifestazione, organizzata dall’associazione” Presidio del Libro-Magna Grecia” con la collaborazione del Liceo Scientifico “E. Fermi” e del comune di Policoro, ha visto la presenza di un pubblico numeroso che non si è lasciata scappare l’occasione di ascoltare lo scrittore lucano che, presente all’incontro, ha illustrato le tematiche fondamentali del suo ultimo lavoro.

Ad introdurre la manifestazione è stata Angela Delia, presidente dell’associazione Presidio del Libro-Magna Grecia che ha sottolineato l’impegno, ormai quasi decennale, che l’associazione continua a profondere per la promozione del libro e della lettura. Della stessa intensità gli interventi dell’assessore alla Cultura del comune di Policoro, Massimiliano Scarcia, e del dirigente scolastico del Liceo Scientifico “E. Fermi”, Giovanna Tarantino, i quali hanno sottolineato che solo le azioni congiunte di istituzioni come comune e scuola possono garantire arricchimento e crescita culturale.

Entrando nel vivo della presentazione, le studentesse Rosaria Fagnano, Elena Vetere e Ginevra Caricati hanno letto alcune pagine del romanzo, mentre il relatore Francesco Roseto ha dialogato con lo scrittore, evidenziando le caratteristiche della storia, dei personaggi, dell’ambientazione e delle scelte linguistiche operate.

I presenti hanno così potuto conoscere la storia di Babele Bensalem, medico sordo che vive a Parigi con moglie e due figlie e che torna nel suo piccolo e immaginario paese natio per sgombrare dai mobili la casa dei suoi antenati che è stata venduta. Passando da una stanza all’altra, i muri sembrano parlargli e raccontargli le storie del bisnonno Redentore, il capostipite della famiglia, e poi di tutti gli zii, prozii, nonno, padre. Tutti hanno vissuto e lavorato in quella casa che il bisnonno aveva fondato e poi innalzato, stanza su stanza, una per ogni membro della famiglia, fino a farne una torre o, meglio, un albero “alto e a filo di piombo”. Col tempo, a poco a poco, la casa si svuota, gli ultimi discendenti si trasferiscono in città, ma i personaggi e le storie di quel mondo arcaico non si cancellano, non svaniscono, perché vivono in Babele, “così come in ognuno di noi –ha affermato l’autore- vivono le esperienze dei nostri antenati. E se sapremo far rivivere la parte migliore del nostro passato, come radice da cui trarre linfa, saremo in grado di sognare e proiettarci verso il futuro, come rami di un albero che si dipartono dal tronco e svettano verso l’alto”.

“La storia –ha continuato Lupo- è fatta di sogni: senza il sogno di Martin Luther King, per esempio, oggi Obama non sarebbe presidente degli Usa”. Per questo, a conclusione della serata, ha invitato i giovani a non smettere mai di sognare e a leggere, perché “i libri sono lo strumento per sognare la storia”.

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