A Matera i Vigili del Fuoco rendono omaggio a Santa Barbara

Affrontare il pericolo, con coraggio e soprattutto fede. 
Santa Barbara, rappresenta questo, per i vigili del fuoco e per i minatori. 
Anche i vigili del materano hanno onorato la loro santa patrona, con una grande festa che si è tenuta nella giornata di domenica, quattro dicembre, in piazza San Francesco, nel capoluogo di provincia. 
A margine della santa messa che si è tenuta in cattedrale, officiata da sua Eccellenza, monsignor Salvatore Ligorio, Vescovo della Diocesi di Matera-Irsina, grande la partecipazione del pubblico per le consuete e spettacolari prove di simulazione, esercizi di abilità e dimostrazioni, alla presenza di autorità civili, militari e religiose ma soprattutto della gente e delle famiglie.
 E così, vere e proprie dimostrazioni sul campo di ciò che accade quando vi è pericolo di incendio, con il pronto intervento dei vigili chiamati a sedare l’irruenza delle fiamme, o quando bisogna soccorrere cittadini in pericolo sul tetto delle abitazioni. 
L’occasione è stata utile anche per conoscere più nel dettaglio la quotidiana attività dei vigili del fuoco, nonostante le difficoltà per un aumento dei carichi di lavoro del personale e la riduzione degli stanziamenti finanziari da parte dello Stato: incendi, ricerca di persone scomparse, eventi metereologici straordinari, come quelli del due marzo scorso, ma anche verifiche ispettive, tutela del territorio, monitoraggio e aggiornamento dei piani di emergenza provinciali. 
I vigili del fuoco del comando provinciale di Matera, hanno dato vera, sostanziale ed efficace dimostrazione di ciò che è in grado di fare una squadra di vigili del fuoco, sempre attenta alle esigenze del territorio e a fronteggiare l’emergenza. 
Non sono mancate, poi anche le dimostrazioni delle esercitazioni degli splendidi esemplari di cani dell’unità cinofila dei vigili del fuoco di Matera; non poteva mancare, infine, qualche acrobazia in onore dei festeggiamento del 150° anniversario dell’Unità di’Italia, con il tricolore sventolato a circa 20 metri d’altezza, accompagnato dalle “stelle europee”: il tutto armonizzato da un toccante e finale coro legato all’inno di Mameli.  

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