Fa tappa a Lecce il progetto “International Art_Project” delle artisti Filomena D’Ambrosio e Irina Kerimova

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Giunge a Lecce l’International Art_Project che da aprile fino ad agosto, vede in movimento, sulla linea Mosca, Lecce, Tursi, l’artista lucana Filomena D’Ambrosio e l’artista russa Irina Kerimova.

Sei mostre personali, tre per artista, in tre città differenti. L’avvio del progetto, lo scorso 3 aprile, nella metropoli moscovita con due mostre personali: “Equilibrio” di Filomena D’Ambrosio e “Tutto è Uno” di Irina Kerimova, entrambe a cura di Darina Rogatskina.

Dalla Russia il progetto muove ora verso l’Italia, in Puglia, nel cuore della Lecce barocca, negli spazi del Fondo Verri per chiudersi in agosto in Basilicata, negli spazi del Museo Diocesano di Tursi nella provincia di Matera.

 “Due donne, due artiste che si incontrano per caso nel 2015 per esporre le loro opere ad una mostra in Puglia – scrive Ester Annunziata – L’una, Filomena, lucana di Tursi, vive e lavora a Lecce, dove si diploma all’Accademia di Belle Arti, artista di professione, viaggia spesso alla ricerca di stimoli e confronti; l’altra, Irina, russa di Mosca, architetto e designer, è anche psicologa e, ad un certo punto della sua vita, decide di dedicarsi alla pittura e all’arte.

Apparentemente lontane, insieme trovano subito punti in comune, perché le distanze si azzerano quando si parla di “universo femminile”. Un linguaggio senza limiti e confini che permette loro, sin da subito, pur non parlando la stessa lingua, di entrare in sintonia.

Tursi e Mosca: così lontane, così diverse. La prima, una cittadina della provincia lucana; la seconda, capitale di una super potenza mondiale. Dunque: nulla che le avvicini! E invece, questa distanza si dissolve di fronte alla comunanza di pensiero verso le proprie radici. Sentono entrambe un forte legame con la propria terra, con la storia e le più antiche tradizioni dei luoghi natii e un forte senso di responsabilità in quanto artiste immerse e coinvolte nelle dinamiche della società contemporanea.

Quello che emerge dai lavori di entrambe è un senso di consapevole e vigorosa pacatezza d’animo che viene trasmessa a chi le guarda. Una quiete vigile che nasce da un percorso fatto di energie, debolezze ed emozioni, alla ricerca di un equilibrio interiore condiviso”.

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