Avviato il Coordinamento Settoriale “ACI Cooperazione Sociale”


Agci Solidarietà, Federsolidarietà-Confcooperative e Legacoopsociali hanno costituito, il 4 ottobre a Roma, l’Alleanza delle Cooperative Italiane nel settore della cooperazione sociale. L’Aci cooperazione sociale rappresenta oltre 9mila tra cooperative sociali e consorzi, 330mila persone occupate (di cui 35mila svantaggiate e la metà disabili). Sono 5 milioni le persone assistite, 9 miliardi di euro il fatturato: numeri che fanno dell’Alleanza delle Cooperative Sociali oltre il 90% della cooperazione impegnata nel welfare. In Basilicata, l’Aci cooperazione sociale occupa 2.400 persone. di cui oltre il 70% giovani e donne. con un ampio spettro di figure professionali che operano in tutti i servizi di cura alla persona (educatori professionali, sociologi, psicologi, fisioterapisti, OSS, OSA, terapisti della riabilitazione psichiatrica, psicomotricisti, logopedisti, medici di medicina generale e specialisti).
«Il percorso di coordinamento è una tappa fondamentale per un nuovo progetto di welfare per le persone e le famiglie», sostengono congiuntamente Paola Menetti, presidente di Legacoopsociali, Eugenio De Crescenzo, presidente di Agci Solidarietà e Giuseppe Guerini, presidente di Federsolidarietà-Confcooperative e portavoce dell’Alleanza delle Cooperative Italiane nel settore della cooperazione sociale. «Ci auguriamo che questo percorso d’integrazione della rappresentanza – continua il portavoce – sappia essere valorizzato dalle istituzioni e dalla pubblica amministrazione da sempre partner nella costruzione di servizi socio sanitari, assistenziali, educativi e di inserimento lavorativo di persone svantaggiate».
La costituzione dell’Alleanza delle Cooperative Sociali ha avuto luogo alla presenza dei Consigli Nazionali delle tre organizzazioni. Ai lavori ha partecipato Sergio Santoro, presidente dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici (Avcp), che ha illustrato le linee guida sugli affidamenti alle cooperative sociali di inserimento. Durante l’incontro, è stato chiesto al presidente Santoro di continuare ad utilizzare il metodo partecipativo e fornire parere in merito a temi dibattuti, ovvero: spending review; modalità di applicazione dell’art. 15; modalità di raccordo tra il tema dell’affidamento diretto alle cooperative di tipo B e le centrali d’acquisto (art. 1); appalti riservati con clausole sociali; affidamento dei servizi socio-assistenziali ed educativi: la coprogettazione.
Il tema di fondo posto è quello di riuscire a far parlare, metaforicamente, i due diversi linguaggi del Codice degli Appalti e della Coesione Sociale. Interessante la posizione del presidente dell’Avcp il quale sostiene che, in considerazione della natura speciale delle prestazioni rese dalle cooperative sociali, l’interesse alla massima concorrenza (es. massimo ribasso) è recessivo. «Occorre guardare sempre al bilanciamento degli interessi. In questo caso si è di fronte ad una materia a se stante che presenta una economicità diversa, dunque va valutata con criteri anch’essi speciali. Gli affidamenti alle cooperative sociali devono essere considerati in maniera speciale. Questo è un settore fondamentale nell’economia italiana, dunque bene riprendere il lavoro tra AVCP e Settore Sociale».

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