Terremoto: La lettera del Sindaco di Mormanno

Una lettera che fa riflettere quello che ci arriva da un giovane dottore agronomo di Mormanno, il centro cosentino più colpito dal sisma dei giorni scorsi sul Pollino. Nel contributo – che volentieri pubblichiamo – si lamenta la scarsa o totale attenzione da parte delle istituzioni italiane, ma anche dei cittadini e dei media nazionali. Non ci sono state le vittime dei terremoti di Abruzzo ed Emilia, per fortuna, ma i danni ingenti a strutture private ed attività lavorative ci impongono di trattare anche questo sisma con attenzione e con una predisposizione alla solidarietà che l’Italia e gli italiani hanno sempre dimostrato di avere, non solo per gli eventi sismici recenti nel nostro territorio, ma anche per quelli più lontani di Haiti e Sri Lanka, pur senza paragonare i diversi fatti. Una solidarietà che le popolizioni calabresi e lucane che abitano il Pollino si meritano come tutti gli altri. Intanto in queste ore, dopo una settimana dal sisma, sul Pollino si attendono buone notizie dal Governo, con il riconoscimento dello ‘stato di emergenza’ ed un po’ di risorse per la prima accoglienza e soccorso alla popolazione, si parla di 10 milioni di euro.

La lettera di Simone Valentini inviata ad alcuni media italiani e agricultura.it
Sono Simone Valentini, un cittadino della zona del Pollino, precisamente risiedo a Mormanno, il comune più colpito dal sisma che ha lo scorso giovedi 26 ottobre ha devastato il territorio del mio comune e di quello dei comuni limitrofi. Invio questa mail per porre alla vostra attenzione alcuni particolari che la popolazione sta notando, di cui sta soffrendo e ne è indignata. Una cospicua fetta delle attività produttive del nostro territorio è stata chiusa per “inagibilità”, compresi i locali di alcuni Enti pubblici, caso eclatante l’ Ospedale Civile Vincenzo Minervini.
Non si è tenuto conto che il sisma che sta colpendo l’ area da circa 2 anni, sta ancora continuando con scosse frequenti e di apprezzabile entità (tra 2,0 – 3,5 gradi, vedi il sito dell’ INGV) e che insieme al terremoto si è unito anche il dissesto idrogeologico, aggravato dalle intense precipitazioni dei giorni precedenti. Inoltre il contesto socio-economico dell’ area colpita è quello di un’ area montana marginale dell’ Appennino Meridionale, con problemi di spopolamento ed emigrazione, in cui le attività produttive fanno fatica ad “andare avanti”. Seppur vi è il persistere di questa situazione, non è stato predisposto dai vertici della protezione civile lo stato di calamità naturale.
A differenza di quello che è stato fatto per sismi pregressi, come quello dell’ Umbria, dell’ Abruzzo e dell’ Emilia, si lamenta la scarsa solidarietà nei confronti del nostro territorio da parte del resto della Nazione:
1. non è stata organizzata nessuna raccolta fondi;
2. non è stata inviata nessuna richiesta di solidarietà ufficiale;
3. sui mass media tranne in pochissimi casi, non ci è stato inviato nessun messaggio di incoraggiamento e di affetto, per il dramma ed i danni subiti;
4. nessun membro del governo dei “tecnici” “ci ha fatto visita” o ha rilasciato dichiarazioni sull’ accaduto
Attualmente la popolazione sta andando avanti e sta puntando quasi e solo esclusivamente sulle proprie forze e sulla propria solidarietà endogena, che caratterizza noi calabresi e lucani, mantenendo la nostra dignità e fierezza. Scusatemi ma questi sono i sintomi di un’ Italia che funziona sempre a due velocità e vede sempre in modo miope e di sbieco.
L’appello della popolazione, dettato dalle sue paure, è quello di non cadere nel “gioco” mediatico delle notizie flash, ovvero che una volta passata la notizia e chiusi i riflettori su quest’ area, essa venga lasciata sola e nel disinteresse più totale e per evitare errori come quelli che sono stati commessi durante il terremoto dell’ Irpinia. Nel caso in cui succedesse questo, si può dire che a causa della congiuntura con le condizioni socio-economiche della nostra zona e con la crisi economica nazionale, quest’ area sarà destinata a morire lentamente.
Attualmente i cittadini si stanno aggregando e confluendo in un comitato civile cittadino, il cui scopo è quello di evitare che i problemi della nostra zona non cadano nel dimenticatoio. Speriamo di ricevere la vostra attenzione per divulgare e sensibilizzare, ma soprattutto per porre in essere la soluzione a queste problematiche e queste omissioni.
Vivissimi saluti a nome dei terremotati
Simone
Mormanno (CS), li 29/10/2012

Articolo tratto da www.agricultura.it 


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