Sit in a Matera dei braccianti della Felandina, una delegazione ricevuta dal Prefetto

comitato felandina

Si è spostata a Matera la mobilitazione dei braccianti migranti insediati alla Felandina di Metaponto.

Il documento unitario stilato al termine della manifestazione di lunedì 26 agosto, con le proposte urgenti che si aggiunge a quello già assunto alla convocazione della manifestazione, è stato presentato martedì mattina all’incontro fra il Prefetto di Matera Demetrio Martino e il Capo di Gabinetto Luciana Gai,  e una delegazione del Forum delle Terre di Dignità (Gianni  Fabbris, presidente di Altragricoltura Confederazione per la Sovranità Alimentare, Yvan Sagnet, presidente dell’Associazione No Cap e Suleiman Mohammad del Comitato Braccianti della Felandina).
L’incontro è iniziato alle ore 12.30 ed è terminato alle ore 14 e si è svolto mentre in Piazza Vittorio Veneto, di fronte alla Prefettura, si teneva un presidio del Comitato Braccianti della Felandina sostenuto da diversi componenti delle Associazioni e delle realtà aderenti al Forum delle Terre di Dignità.

“Nel lungo confronto – si legge in una nota – diversi sono stati i punti di condivisione di obiettivi e valutazioni fra il Prefetto e la delegazione del Forum soprattutto sulla necessità di affrontare i problemi con una logica non emergenziale ma, al contrario, con la consapevolezza che gli accampamenti dei braccianti (diversi) che si sono prodotti fin qui sul territorio “non sono la causa quanto, piuttosto, l’effetto della mancata regolamentazione nella gestione e nella pianificazione delle campagne di raccolta e dei grandi bisogni di manodopera che l’agricoltura del Metapontino esprime” ha sostenuto il Prefetto. “Problemi che attengono ai ritardi delle risposte istituzionali e politiche ed alla condizione di crisi del comparto agricolo che scarica sul lavoro e sulla condizione delle imprese i suoi ritardi” ha sottolineato Fabbris.
Condivisione, anche, vi è stata intorno alla forte richiesta avanzata da Yvan Sagnet di mettere in campo una strategia di difesa del Lavoro e di attuazzione delle norme e degli strumenti che pure esistono (come le norme riferite, per esempio, all’attuazione ed allo sviluppo dell’articolo 8 della legge 199/2016 contro il Caporalato – Rete delò Lavoro Agricolo di Qualità – che avrebbe potuto mettere in campo strumenti utili a prevenire almeno in parte i fenomeni della formazione dei ghetti).

Sul lavoro da mettere in campo nella prospettiva e nel medio periodo, dunque, l’incontro ha prodotto l’impegno del Prefetto a proporre già nella giornata di mercoledì alla Presidenza della Regione Basilicata che venga convocata una riunione urgente per definire la messa in campo degli strumenti di responsabilità regionale a partire dall’uso delle risorse (720.000 euro) messe a disposizione dal PON e dall’implementazione degli altri progetti per milioni di euro che potrebbero essere sin da subito disponibili. Lo stesso Prefetto ha accolto la proposta che nel più breve tempo possibile si torni a convocare un Tavolo con la Provincia e i Sindaci del Territorio per valutare i progetti in corso con il coinvolgimento pieno di tutti i protagonisti e i portatori di proposte.

Il punto di non condivisione fra le posizioni della Prefettura e della delegazione del Forum delle Terre di Dignità si è manifestato su “come affrontare l’applicazione delle procedure di sgombero ed evacuazione dell’insediamento della Felandina”. Mohammad Suleiman ha illustrato chiaramente la situazione: “nessuno degli abitanti del Campo vuole stare in questa condizione barbara e noi siamo i primi a volerlo lasciare ma abbiamo bisogno di tempi che tengano conto del fatto che in questo momento molti stiamo lavorando nei campi e non possiamo perdere il lavoro se allontanati in luoghi lontani e senza trasporti; in diversi dobbiamo anche incassare gli stipendi”. Per questo (e per molte altre ragioni di buon senso che sono state illustrate al Prefetto) il Forum chiede di concordare i tempi e di concertare con la Regione e le Organizzazioni sociali le alternative anche per impedire che il Campo si riformi inevitabilmente da qualche altra parte (come è accaduto più volte in questi anni e come accadrebbe se le istituzioni non assumeranno la responsabilità politica di una risposta strutturale).

Per quanto sia stato importante la condivisione con  il Prefetto delle ipotesi di lavoro in prospettiva (un lavoro cui Fabbris e Sagnet hanno offerto la collaborazione positiva del Forum), grande è stata la distanza su come affrontare l’urgenza di garantire un’evacuazione che si faccia carico anche dei problemi legati all’accoglienza ed al destino di chi adesso ci vive per lavorare sul territorio, nonostante che la Prefettura abbia più volte ripetuto che “di fronte all’ordinanza di sgombero del sindaco di Bernalda nulla si può fare”

“I rappresentanti del Forum delle Terre di Dignità hanno avuto un incontro positivo per la prospettiva futura” hanno commentato Gianni Fabbris e Yvan Sagnet ma “il presente incombe minaccioso e spietato: i lavoratori insediati alla Felandina saranno ancora una volta costretti ad andare via dalla barbarie di un ghetto dovendone riformare un altro per l’incapacità delle istituzioni di assumere responsabilità”.

Per affrontare lo scenario che si apre, il Forum viene convocato con urgenza per martedi sera 28 agosto alle ore 19 presso la Sala Parrocchiale della Chiesa “Mater Ecclesiae” di Bernalda.

“Se le istituzioni non sanno fare altro che irrigidirsi nell’applicazione delle norme, allora spetterà alla Società civile ed all’impegno sindacale e sociale assumere la responsabilità di mostrare il volto ragionevole che guarda alle soluzioni nell’interesse delle comunità, del territorio e della nostra agricoltura”.

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