Scanzano Jonico: botta e risposta tra opposizioni e maggioranza consiliare sull’aumento delle tariffe cimiteriali

cimitero scanzano

Botta e risposta tra maggioranza e opposizioni sull’aumento delle tariffe cimiteriali a Scanzano Jonico.

“Morire costa caro; purtroppo in tutti i sensi”. Inizia così un comunicato congiunto a firma dei consiglieri di minoranza Claudio Scarnato (capogruppo Scanzano Conta), Pasquale Cariello (capogruppo Scanzano Viva) e Rossana De Pascalis (Scanzano Conta).

“E’ irragionevole – prosegue la nota – l’impennata dei costi imposta dalla maggioranza per quanto riguarda le tariffe relative ai loculi cimiteriali, gli ossari e le nicchie cinerarie. Per la concessione di 25 anni dei loculi cimiteriali, si è passati per i residenti dalle circa 800,00 euro per tutti i defunti – senza distinzione di “fila” – a euro 1.500 per la prima fila, 1.700 per la seconda, 1.300 per la terza”, e euro 1.100,00 dalla quarta fila in su con l’aggiunta di euro 80,00 per la tumulazione che nella storia di Scanzano Jonico non è mai stata pagata.
Per i bambini sotto i 15 anni per una concessione trentennale: 1.500 euro per la prima fila, 1700 per la seconda, 1300 per la terza.

Morire è diventato il pretesto per questa maggioranza per fare cassa. Un modo di fare politica che per lo sdegno che suscita, non merita altre considerazioni di merito, basti pensare che per il tanto sventolato debito comunale, il solo rimedio a cui hanno saputo pensare è speculare sulla morte.
Questa decisione, quando ormai le buone intenzioni della campagna elettorale sono un lontanissimo ricordo, è la cifra evidente dell’incapacità della classe dirigente che vede una maggioranza inerte e priva di slanci amministrativi.
Sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza dovrebbero pensare molto più alla città che alla popolarità sul social network. Avere tanti ‘mi piace’ su Facebook – per post volgari e dal linguaggio violento che non rispecchia il modo di essere della nostra comunità – è come avere tanti soldi a Monopoli. Il Monopoli è un gioco, le sorti della nostra comunità invece sono una cosa seria di cui abbiamo intenzione di interessarci noi della minoranza con proposte concrete e rispettose dei nostri cittadini”.
“Chiediamo che le tariffe imposte siano immediatamente riviste e rimodulate in modo da favorire innanzitutto i cittadini che in questa fase storica vivono situazioni di disagio economico – concludono Scarnato, De Pascalis e Cariello – E poi sia eliminata la distinzione per fasce dal sapore medioevale: i cittadini sono tutti uguali in vita e dopo. Se gli amministratori di maggioranza passassero lo stesso tempo che passano sui social nelle case dei cittadini si renderebbero conto della situazione in cui versa la nostra città. Purtroppo, preferiscono lasciarsi sedurre dalla sindrome del 30%, quella maggioranza relativa che li ha eletti e che si sta già pentendo del grave errore commesso”.
Tempo ventiquattro ore e, sempre con un comunicato è arrivata la replica della maggioranza consiliare.

“Il dato di partenza – si legge nella nota della maggioranza consiliare, che sostiene il sindaco Raffaello Ripoli – è rappresentato dall’esigenza di costruire nuovi loculi cimiteriali, peraltro già in fase di appalto.

Il costo vivo di ogni singolo loculo è pari a circa 1.400 euro, per cui ci siamo immediatamente resi conto che sino ad oggi i loculi sono stati assegnati ad un prezzo nettamente inferiore ai costi vivi di realizzazione (circa 800 euro), arrecando così un grave danno alle casse comunali, danno del quale risponderanno dinanzi alla corte dei conti le precedenti amministrazioni, rimaste inerti per ben ventisette anni, ossia dal lontano 1989 (ultimo adeguamento dei prezzi). Per fare un parallelo nel 1989 gli immobili non costavano certo quanto costano oggi. Non si tratta, dunque, di un aumento, bensì di un adeguamento delle tariffe che comunque rimangono le più basse in assoluto di tutti i comuni del circondario che partono minimo da 2.000 euro. Nell’adottare la necessaria delibera di adeguamento abbiamo deciso di attenerci a due punti cardini: recuperare e spalmare solo il costo vivo dei loculi sui beneficiari, senza alcun lucro sugli stessi (contrariamente a quanto sostenuto dalle opposizioni), ed agevolare in qualche modo le categorie meno abbienti.

Per assegnare alcuni loculi ad un prezzo inferiore al costo di realizzo, agevolando le fasce più deboli ed al contempo non creando danno erariale, era necessario aumentare, rispetto al costo base, il prezzo di altri loculi più comodamente fruibili dai parenti in visita ai defunti, sicché abbiamo deciso che chi, volontariamente, chiedeva l’assegnazione di un loculo più comodo per le visite ai defunti (e ci sono state tante richieste in tal senso), avrebbe dovuto pagare un prezzo superiore al costo di realizzo, utile a recuperare le minori somme introitate per agevolare i più bisognosi.

Ecco spiegato il motivo per cui vi è una differenziazione di costi in base ai piani di allocazione dei loculi. Quanto al costo di tumulazione è evidente come in passato le cose siano state fatte sempre in maniera approssimata. Viene da chiedersi, infatti, come e chi procedesse alla tumulazione se non vi era una disciplina in merito. Forse erano i fantasmi a tumulare? Ovvero la tumulazione avveniva per magia senza costi? Ce lo spiegasse l’opposizione come avveniva, quella stessa opposizione che forse voleva continuare a fare cose irregolari!

Noi siamo un’amministrazione coraggiosa, capace e corretta che non ha timore di fare atti impopolari, con la consapevolezza che inizialmente possono essere anche sgraditi ai cittadini i quali, dotati di intelligenza ed obiettività, con il tempo comprenderanno, pur di ripristinare uno stato di legittimità che da troppo tempo mancava nel nostro comune. Concetti semplici che sono stati distorti in malafede da una opposizione populista, selfie-maniaca ed incapace di trovare argomenti seri e validi su cui dibattere, e che, fra l’altro, vede al proprio interno i maggiori responsabili dei guai e dei danni alle casse comunali arrecati nell’ultimo decennio, anche omettendo di adottare atti coraggiosi come nel caso in questione. La cifra dell’incapacità della minoranza è, peraltro, evidenziata dalla contraddittorietà delle loro richieste. Da un lato chiedono di favorire i cittadini che vivono situazioni di disagio economico e dall’altro di eliminare la distinzione per fasce, il che significherebbe aumentare le tariffe più basse. Si schiarissero bene le idee, prima di esternare baggianate al solo scopo di apparire”.

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