Primi ospiti per la Città della Pace


Iniziano ad arrivare i primi rifugiati nella Città della Pace per i bambini in Basilicata. 
Attraverso i canali ufficiali del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati  che agisce a livello nazionale, è stata accolta martedì sera nella sede di Sant’Arcangelo una giovane famiglia proveniente dall’Africa Occidentale, che attende a breve la nascita di un bimbo e che sarà quindi il primo bambino accolto dalla Città della Pace. 
Entro metà febbraio è previsto l’arrivo di altra famiglia dall’area mediorientale con altre tre bambini per un totale di otto ospiti. 
Si prevede un progressivo ampliamento fino ad arrivare ad accogliere trenta persone nel solo Polo di Sant’Arcangelo.

“Si realizza così il sogno di creare per la prima volta al mondo una Città per la Pace per i bambini” – ha dichiarato il Premio Nobel Betty Williams. 
“In Basilicata ha avuto origine un movimento per costruire non solo una Città ma un nuovo paradigma di pace per i bambini del mondo, un luogo di amore e speranza dove i piccoli possano crescere ed avere consapevolezza dei loro diritti in quanto esseri umani. Il nostro progetto in Basilicata cambierà il destino dei bambini e delle loro famiglie che fuggono da persecuzioni e situazioni di pericolo. Questi bambini sono il nostro futuro”.

La Città della Pace per i Bambini in Basilicata è stata un’idea concepita dal premio Nobel per la Pace nei giorni della rivolta contro il deposito delle scorie nucleari a Scanzano Ionico e fatta propria dalla Regione. 
Oggi, come ha dichiarato il Presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo, “la Regione Basilicata ha mantenuto la promessa di realizzare sul suo territorio la Città della pace per i bambini. 
Un progetto divenuto realtà grazie al supporto concreto dell’Amministrazione regionale e dei Comuni di Scanzano Ionico e di Sant’Arcangelo che hanno collaborato generosamente e fattivamente realizzazione delle strutture ed alla costituzione di una Fondazione che ha reso possibile l’attivazione dell’accoglienza di rifugiati e di richiedenti protezione internazionale.”

Il progetto della Fondazione non prevede solo il supporto e l’aiuto per chi viene accolto ma intende anche realizzare concrete occasioni di crescita culturale e sviluppo per il territorio che accoglie, nella convinzione che offrire rifugio a chi fugge dalle persecuzioni sia non solo un dovere etico ed un obbligo derivante dai trattati internazionali ma rappresenti anche un’opportunità per tutti. 
Per garantire l’inserimento lavorativo dei rifugiati e la loro possibile integrazione, la Fondazione ha coinvolto anche le due Province di Potenza e di Matera attraverso Apofil ed Ageforma oltre che Sviluppo Basilicata e sta progressivamente interessando le realtà associative già presenti nel nostro territorio come il Club Rotary Potenza Ovest.

La tenacia con cui la Fondazione ha perseguito questa idea complessa sin dalla sua costituzione, avvenuta alla fine del 2009, ha consentito l’arrivo dei primi ospiti presso le abitazioni ristrutturate nel centro storico di Sant’Arcangelo. 
Come evidenzia il sindaco Domenico Esposito “le abitazioni destinate all’accoglienza sono tutte ubicate nell’abitato storico di Sant’Arcangelo in un contesto che, sia per la dotazione di servizi ed attrezzature sia per la conformazione urbana ricca di spazi di vicinato, risulta perfettamente adeguato agli obiettivi del modello di accoglienza previsto e, in particolare, all’inserimento dei bambini e delle famiglie nel tessuto sociale locale”.

Parallelamente alle ristrutturazione degli alloggi, sempre grazie al supporto organizzativo e finanziario della Fondazione, un primo gruppo di operatori selezionati con avviso pubblico ha iniziato un percorso formativo che potrebbe portare alla creazione di un’impresa sociale fatta da giovani, in maggioranza donne, che si occuperà, tra l’altro, di fornire concretamente i servizi di accoglienza, di tutela e di integrazione necessari per i rifugiati e i richiedenti protezione internazionale.

Si prevede un modello basato sull’accoglienza in appartamenti indipendenti la cui gestione, sotto il controllo e la supervisione di un’equipe multidisciplinare, è affidata agli ospiti per favorire una loro rapida integrazione con il tessuto sociale locale e l’acquisizione di un’autonomia personale, pur con il dovuto sostegno, nel nuovo contesto in cui sono inseriti.

Entro la fine dell’anno, grazie al fattivo coinvolgimento del sindaco Salvatore Iacobellis, sarà pronto il polo di accoglienza di Scanzano Jonico, già in costruzione proprio nei pressi dell’ex sito destinato a deposito di scorie nucleari, che prevede un auditorium, una biblioteca, aule per la formazione ed appartamenti per ampliare, qualificare e diversificare l’accoglienza.

“La nostra Città – conclude Betty Willliams – insegnerà ai bambini molte cose. Apprenderanno che la non violenza è l’arma dei forti. 
Sarà loro insegnato ad amare l’umanità. Saranno amati e conosceranno l’amore e tutto ciò renderà il nostro mondo un posto più pacifico e, come disse Gesù di Nazareth, un piccolo bimbo li guiderà”.

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