Poseguono i lavori per la Città della Pace

Proseguono a pieno regime i lavori di costruzione della città della Pace per i Bambini, fortemente voluta dal premio Nobel Betty Williams a Terzo Cavone, nel luogo dove l’allora governo Berlusconi avrebbe voluto realizzare il deposito unico per le scorie radioattive. 
Era il dicembre del 2003 e proprio pochi giorni dopo la conclusione delle manifestazioni contro la decisione governativa, il premio Nobel per la Pace 1976 annunciò che quel luogo, a due passi dal mar Jonio, in una terra a totale vocazione turistica e agricola, sarebbe nato un posto dove accogliere i bambini e le loro famiglie in fuga dalla guerra. 
Ora quel sogno sta diventando realtà, con operai e ruspe al lavoro per realizzare il primo stralcio della Città della Pace di Scanzano Jonico. E si vedono già le fondamenta di quella che diventerà una casa per tutte le piccole vite in fuga da guerre e violenze, disagio sociale e disastri ambientali.
I lavori per la struttura hanno preso il via la scorsa estate e stanno andando avanti a buon ritmo.
Quando sarà terminata, la Città sarà un vero e proprio spazio per l’educazione alla Pace ed alla formazione d’eccellenza e non solo un’area di sicurezza per i bambini e le loro famiglie provenienti da nazioni colpite da conflitti armati.
 Al suo interno saranno realizzate strutture per formazione d’eccellenza in temi particolarmente importanti, tra cui l’educazione alla pace, alla tutela ambientale e allo sfruttamento delle energie rinnovabili. Scanzano Jonico sarà una delle due sedi della città della pace, l’altra sarà Sant’Arcangelo, dove le famiglie saranno accolte tra case del centro storico e il complesso di Santa Maria dell’Orsoleo.
Tra i soci fondatori del progetto i comuni di Scanzano e Sant’Arcangelo, la Regione Basilicata, il World Centers of Compassion for Children International e  la fondazione Eli Lilly per la ricerca medica.

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