A Policoro Antonio Petrocelli presenta “Garofani”

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Immancabile l’appuntamento con “Garofani”di Antonio Petrocelli (Treditre Editori luglio 2016) sabato prossimo 12 novembre, alle ore 17.30, presso la biblioteca “Massimo Rinaldi” di Policoro, polo culturale per eccellenza del metapontino. Insieme all’autore, interverrà la relatrice e critica letteraria Maria De Michele, da sempre impegnata nel modo culturale prima come docente di italiano e storia, poi come compositrice di alcune silloge, nonché presidente dell’Associazione culturale “Achernar”di Policoro. Coordinatrice e moderatrice dell’incontro la giornalista e scrittrice, Cristina Longo. L’evento è promosso da ilmetapontino.it, l’associazione culturale Community e il Presidio del Libro “Magna Grecia”– sezione Policoro.

Una silloge poetica (dalle Edizioni Limitate – copie numerate da 001 a 500) come risultato di decenni di studi di poesia con particolare attenzione a quella novecentesca che fa esordire come poeta Petrocelli, volto noto del cinema italiano, attore di teatro e del piccolo schermo. Reduce della pubblicazione di due romanzi Volantini” (Caliceditori 2001), “Il caratterista Basilisco del Cinema Scaturchio” (Hacca 2010). Per Archivia ha curato la traduzione dal dialetto tursitano della raccolta di poesie “Il Bacio di Mezzogiorno” di Albino Pierro 2008.

Garofani – si legge dalla prefazione di Andrea Di Consoli è un dolcissimo esordio che ricalca la tradizione ermetica italiana tra religione e natura, memoria ed evocazione, saggezza e incertezza dell’oltre soprattutto a partire dai grandi modelli dell’ermetismo meridionale, da Sinisgalli a Gatto, fino allo Scotellaro più intimo e crepuscolare. Un dono prezioso anche perché tardivo, a lungo meditato, centellinato, atteso, figlio di una costante vicinanza alla poesia… la poesia che tira fuori altra poesia, un fuoco che passa da uomo a uomo come estremo tentativo di verità, sia pure per mezzo di una tecnica che si nutre della natura pur non essendolo mai, anche quando dice apertamente “natura”, anche quando nomina le cose semplici che però semplici non sono più”. 

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