Era piena, martedì sera, la sala consiliare di Policoro dove si è svolto in un clima teso, il primo consiglio comunale dopo la bufera giudiziaria che ha coinvolto, tra gli altri, il sindaco di Policoro Nicola Lopatriello e l’ex assessore Cosimo Ierone.
Sul “ring” due fazioni.
Da un lato quella della maggioranza, che sostiene il sindaco facente funzioni Rocco Leone, il quale dopo la nomina dei nuovi assessori ha dichiarato di voler continuare ad amministrare la città, cercando di tenere fede all’impegno assunto con gli elettori.
Dall’altra parte la minoranza, che chiede invece le dimissioni dell’esecutivo proprio perchè quel patto con gli elettori sarebbe venuto meno.
Da un lato quella della maggioranza, che sostiene il sindaco facente funzioni Rocco Leone, il quale dopo la nomina dei nuovi assessori ha dichiarato di voler continuare ad amministrare la città, cercando di tenere fede all’impegno assunto con gli elettori.
Dall’altra parte la minoranza, che chiede invece le dimissioni dell’esecutivo proprio perchè quel patto con gli elettori sarebbe venuto meno.
Maggioranza però che, sebbene abbia acquisito il consigliere Antonio Nigro dell’Api, dopo l’ingresso in giunta di Mary Padula, ha perso Mario Vigorito dell’Udc, critico proprio rispetto alla scelta del sindaco facente funzioni Rocco Leone di dare l’assessorato alla Padula.
E alla richiesta della minoranza di andare al voto si è aggiunto anche il consigliere comunale della casa dei Moderati, Pino Ferrara, che ha chiesto le dimissioni per ridare agli elettori la possibilità di tornare alle urne.
Posizioni dunque discordanti, discusse martedì sera in un clima teso, che ha portato anche alla sospensione per alcuni minuti del consiglio comunale.
Un consiglio comunale molto atteso, quello di ieri sera che comunque ha stabilito che la maggioranza ha i numeri per continuare ad amministrare, dodici consiglieri contro gli otto della minoranza.
Un consiglio comunale molto atteso, quello di ieri sera che comunque ha stabilito che la maggioranza ha i numeri per continuare ad amministrare, dodici consiglieri contro gli otto della minoranza.