Policoro: Consiglio Comunale sospeso tra le urla

Un consiglio comunale terminato tra le urla quello di giovedì sera a Policoro. 
A scatenare l’ira dell’opposizione l’uscita dell’intera maggioranza nel momento della discussione delle interrogazioni presentate dalla minoranza.
Ma procedendo con ordine, il consiglio ha approvato cinque punti all’ordine del giorno, tra questi il più discusso è stato lo schema di convenzione tra il Comune di Policoro e quello di Montalbano Jonico sulla gestione associata della segreteria comunale. 
Una scelta non approvata dalla minoranza, che ha abbandonato l’aula dopo aver evidenziato un presunto conflitto di interessi di Otello Marsano, cognato del segretario al quale era stato chiesto di non votare. 
Al rientro in aula, il consiglio è invece proseguito fino al momento della discussione delle interrogazioni che ha visto l’intera maggiornaza uscire dall’aula, e far cadere così il numero legale del consiglio che è stato sospeso. 
Una decisione fortemente criticata dalla minoranza che ha richiamato il presidente del Consiglio al rispetto dello Statuto comunale. 
Callà che ha replicato affermando che il presidente è anche consigliere e pertanto constato la mancanza del numero legale ha dichiarato sciolta la seduta. 
“Un atto grave – ha dichiarato Livia Lauria spiegando che il presidente del consiglio avredde dovuto tenersi all’articolo 45, comma 3 del regolamento del Consiglio Comunale. 
Un atto giustificabile – ha concluso Lauria – solo dal fatto che la maggioranza non sa cosa rispondere alle nostre interrogazioni, visto il lavoro nullo per la città e preferisce scappare piuttosto che spiegare alla cittadinanza il perchè delle cose che non vanno.” 
Di tutt’altro avviso invece i gruppi di maggioranza, che venerdì mattina alla presenza del sindaco, hanno chiesto al presidente del Consiglio, di convocare a breve la massima assise consiliare per discutere proprio delle ormai famose interrogazioni. 
“Una parte della minoranza – osserva la maggioranza – in passato spesso ha abbandonato l’aula consiliare, dimostrandosi chiusa alle nostre richieste di cooperazione, dibattito e confronto. 
Una volta che lo abbiamo fatto noi, per provocazione, giovedì sera, hanno scatenato il putiferio con accuse e offese che hanno mortificato l’assemblea e il ruolo degli stessi consiglieri. 
Noi non ci vogliamo sottrarre alle responsabilità che il ruolo ci impone e ci auguriamo concludono – che episodi incresciosi come quello di giovedì non accadano più, a meno che non si alzino i toni della polemica per nascondere problemi interni a partiti o coalizioni presenti in Consiglio comunale.”

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