Montalbano Jonico: primo appuntamento de “La Musica nella Storia”

Si è svolto lo scorso sabato a Montalbano Jonico il primo incontro della rassegna musicale 2012 proposta da Ateneo Musica Basilicata. 
“La Musica nella Storia, Palazzi storici della Basilicata in musica…fra salotti e rosoli” è il titolo della manifestazione, organizzata secondo il programma, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno nei più rappresentativi edifici storici dei comuni lucani prescelti. 
L’Ateneo Musica Basilicata ripropone il connubio vincente nonché storico tra musica e arte, inaugurato già con la scorsa edizione di “MusicaACastello”.
 Così al pubblico viene offerto uno spettacolo musicale all’interno di una cornice di pregiato valore artistico in una commistione di sensazioni ed evocazioni totalizzanti tale da produrre l’impressione di trovarsi dinnanzi ad un’unica opera d’arte. 
La musica riporta vitalità nei Palazzi, ridonandoli dell’austerità di cui godevano un tempo. 
L’arte architettonica avvolge la musica e ne facilita il suo valore suggestivo. 
A Montalbano, apre le sue porte, per accogliere l’evento, il Palazzo De Ruggeri-Troyli, nell’attuale sede della Società Operaia, considerato edificio simbolo della Città lucana. 
Il tema proposto nell’appuntamento montalbanese è stato “L’eleganza della musica da camera” sviluppato attraverso l’esibizione del quartetto d’Archi Meridies e del maestro Saverio Sangregorio al pianoforte. 
Ad aprire la serata concertistica, la presentazione e il saluto del professore Leonardo Giordano. 
I brani presentati nella serata sono stati le trascrizioni per quartetto d’archi della “Danza ungherese n.5” e “Quintetto in fa minore op.34” di J.Brahms, “Mefisto valzer” e “Rapsodia ungherese” di F.Listz. Gli altri incontri in programma sono: Il 24 marzo-“L’Arte delle corde” presso Palazzo Bagnoli di Venosa, il 28 aprile-“Il mandolino classico” presso il Palazzo Ducale di Tricarico e 13 maggio-”Il fabbro armonioso” presso Palazzo De Luca a Sasso di Castalda (Pz). 
 Un pubblico attento e raccolto in un religioso silenzio ha assistito al concerto, che se pur solo per un’ora, ha contribuito a ricreare il fascino risorgimentale ed a ripensare al valore del patrimonio artistico del territorio lucano su cui tanto ancora c’è da investire per riportarlo alla luce e ampliarne il raggio di diffusione.


Mariangela Di Sanzo

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