Montalbano Jonico: Presentato il “Brigantaggio lucano dell’Ottocento”

Estato presentato mercoledì sera a Montalbano Jonico, presso il localeLa Plaza, lultimo lavoro del professor Dino DAngella dal titoloBrigantaggio lucano dellOttocento- Il Dizionario (Briganti-Manutengoli- Fautori/Oppositori). 
La scelta della location coincide con lintento di portare la cultura fuori dai luoghi soliti per avvicinarla alle tendenze dei giovani lettori. 
Levento è stato promosso dallUnilabor e dal Circolo Acli di Montalbano. Moderatore dellincontro il professor Antonio Romano. 
Presente anche lintervento critico dellautore Pietro Varuolo, noto scrittore di Pomarico. 
Il tutto accompagnato dalla musica popolare del gruppofolk Terravecchia Proloco, diretto da Franco Leone.
Il volume, che si presenta sotto forma di Dizionario, in cui è possibile trovare in ordine alfabetico i nomi dei briganti e dei manutengoli associati al paese di origine, rappresenta unaccurata anche se non esaustiva ricerca sul Brigantaggio. Fenomeno storico quello del Brigantaggio che ha prodotto nel tempo interpreazioni contrapposte.
In questa occasione culturale lo scopo non è quello di alimentare le diverse posizioni ma quello di superare la visione unilaterale del fenomeno, che lo vede come periodo nero della storia meridionale, ma rivisitarlo come aspetto socio-culturale che nel bene e nel male ha caratterizzato la storia dellOttocento lucano. 
I briganti, totalmente eroi, totalmente banditi, fuorilegge dal un lato e gente che si è opposta ad una situazione di sopruso dallaltro e che si è ribellata quando si è vista attaccata dallesercito piemontese, per difendere le proprie terre e quello che riconoscevano come loro unico re. 
Questo è quanto può accadere quando ci sono ingiustizie socialiquesta è la riflessione che si può ricavare rapportando la storia del brigantaggio, con il nostro presente, invita Romano a soffermarsi. 
Nel testo DAngella cita ben ventuno volte Varuolo, facendo riferimento alle ricerche e ai ritrovamenti inediti dellappassionato storico lucano, sempre attento a portare alla luce antichi cimeli e documenti sul brigantaggio, anche ricercandoli in vecchie soffitte impolverate. 
“Un testo, quello del collega DAngella, che si fa apprezzare, afferma Varuolo, unica nota critica che lo storico riscontra è laver posizionato tra i briganti, anche Giuseppe Venita, uno dei promotori della nascente italianità, che meriterebbe un ridimensionamento nel ruolo e ben altro omaggio”.
Mariangela Di Sanzo

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