Martedì 26 marzo la giornata della vaccinazione dall’Herpes Zoster

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Si terrà martedì 26 marzo la “Giornata della vaccinazione” dall’Herpes Zoster, organizzata dal Dipartimento Prevenzione Salute Umana di cui è direttore il dr. Espedito Moliterni.

Gli interessati potranno recarsi nell’orario di ufficio presso i centri vaccinali degli Uffici Sanitari dei comuni di Matera, Policoro, Grassano, Ferrandina, Stigliano, Montescaglioso, Bernalda, Pisticci, Montalbano Jonico, Irsina e Tricarico.

Nei giorni successive la vaccinazione potrà essere effettuata presso tutti gli uffici sanitari dei comuni dell’Asm nei normali orari di apertura degli stessi.

Essa è consigliata ai soggetti ultrasessantacinquenni, a chi ha compiuto i 50 anni di età ed è affetto da patologie cardiache e polmonari, da diabete, e a tutti coloro che si apprestano ad effettuare terapie immunosoppressive.

L’Herpes Zoster è una malattia virale acuta, originata dalla infezione da virus della Varicella Zoster (VZV), contratta come infezione primaria da varicella generalmente nel corso dell’infanzia

Si presenta con manifestazioni dermatologiche e neurologiche dolorose.

Il virus VZV si riattiva nel corso della vita del soggetto in conseguenza della riduzione dell’attività del sistema immunitario cellulo-mediato dovuta all’aumentare dell’età.

Una review di studi europei suggerisce che oltre il 95% delle persone di età superiore a 40 anni sono sieropositivi per anticorpi della varicella .

In Italia si sono stimati circa 153.000 nuovi casi di zoster ogni anno.

Il profilo di sicurezza del vaccino anti Herpes Zoster è buono, come dimostrano studi clinici con più di 32.000 adulti e da dati post-marketing su milioni di persone vaccinate dalla iniziale approvazione nel 2006 in US.

Il vaccino a virus vivo attenuato ceppo okea/merck si somministra in una singola dose (0,65 ml) per via sottocutanea e vale per tutta la vita.

Un invito ad aderire alla “Giornata della vaccinazione” viene rivolta dal direttore generale dell’Asm Joseph Polimeni: “ La prevenzione, quando è possibile, è la migliore risposta che si può dare al bisogno di “salute” che viene dal territorio. Essa porta benefici sia ai singoli individui che all’intero sistema sanitario.”

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