Maltempo: i lavoratori di "Serramarina" chiedono di incontrare De Filippo


A distanza di due mesi, l’alluvione che ha devastato il Metapontino continua ad avere conseguenze.
Questa volta a manifestare sono stati i dipendenti dell’azienda agricola di produzioni biologiche Serramarina che continuanano la loro protesta.
Non ha quindi sortito alcun esito favorevole la manifestazione che i lavoratori hanno compiuto davanti alla Prefettura di Matera per sollecitare interventi contro i danni subiti dal maltempo, che hanno compromesso le produzioni e l’occupazione.
I trentacinque lavoratori hanno denunciato la grave situazione creatasi nel marzo scorso, con la esondazione del Bradano, che ha compromesso il raccolto di oltre cento ettari di colture.
Sarebbe la mancata emanazione dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri, la causa del mancato ristoro dei danni alle aziende agricole danneggiate dall’alluvione.
Un’ordinanza che invece arrivò invece subito quando nel novembre 2010 l’alluvione colpì il Veneto.
Una situazione davvero paradossale ed inaccettabile se si pensa alla tassa per le disgrazie che prontamente la Regione Basilicata ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale.
Ed è proprio alla Regione e al suo presidente che i lavoratori della Società Agricola Serramarina di Bernalda faranno affidamento chiedendo di essere ricevuti per individuare una soluzione in merito al problema del lavoro e alla ripresa delle attività produttive.
Una situazione quella venutasi a creare che impensierisce non poco i trentacinque lavoratori che non hanno alcun tipo di garanzia che tuteli il loro posto di lavoro a rischio dal 1 maggio prossimo.

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