Lunedì 6 agosto a Nova Siri incontro con lo scrittore Giuseppe Lupo

Copertina. gli anni del nostro incanto

Dopo il successo dell’happening artistico-letterario “Penna e pennello”, serata all’insegna della poesia e della pittura, svoltosi giorni fa a Marina di Nova Siri, nuovo appuntamento in programma per il 6 agosto, alle ore 21.00, presso il noto locale “La Girandola” sul Lungomare, anche questo promosso e organizzato dal “Presidio del Libro” della cittadina jonica.

Ospite Giuseppe Lupo, scrittore e saggistica nonchè docente di letteratura italiana contemporanea presso l’Università Cattolica di Milano e Brescia oltre che collaboratore del “Sole 24Ore” e “Avvenire”.

A dialogare con l’autore lucano (nativo di Atella) sul suo ultimo romanzo “Gli anni del nostro incanto” (edito da Marsilio) il giornalista Nicola Melfi, Rosanna Filomena (responsabile del Presidio del Libro) e Vittorio Fabbricati mentre da sottofondo alla lettura di alcuni brani dell’opera le musiche del M° Gaetano Stigliano.

Un’altra importante prova narrativa per Lupo che racconta di un’Italia che con gli anni del boom economico esce dalle ferite della guerra, sintetizzata dalla bellissima fotografia di copertina da leggere come elemento importante della narrazione, salvo poi ad assistere, attraverso le vicissitudini dei protagonisti, al crollo del mito di un Paese felice e spensierato che prende il via, come lo stesso autore ha avuto modo di spiegare in varie interviste, con la strage di piazza Fontana “e con lo smarrimento sociale e morale” che ne segue “disegnando un tempo grigio dove confluiscono le incertezze della generazione dei figli rispetto all’ottimismo dei padri”.

Storia di una famiglia negli anni della speranza, migrata dalle province meridionali a Milano “città della speranza” e simbolo sia del benessere che del successivo “malessere” per raccontare quella più ampia e complessa di una nazione che in pochi anni aveva variato profondamente il suo volto ed il suo carattere.

I protagonisti di questa storia: Regina (parrucchiera), che dopo la morte del marito Louis (operaio) perde la memoria, il figlio Indiano (simbolo delle contrapposizioni che avvennero tra le generazioni fra il anni ’60 e ’70) e la figlia Vittoria, ed una data particolare dalla quale parte la narrazione, quella del 1982, anno dei Mondiali di calcio in Spagna con l’Italia vincitrice e con Vittoria al capezzale della madre con in mano una foto, quella di copertina, che ritrae una intera famiglia sulla mitica Vespa a Milano negli anni ‘60 per un viaggio a ritroso nel passato del nostro Paese, dagli anni del boom a quelli del piombo.

Una trama molto semplice e nello stesso tempo intensa per un romanzo in cui “la memoria non è nostalgia di un tempo felice ma ricerca di una identità smarrita”.

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