“Incontro con il presidente Bardi per affrontare la questione crisi idrica”

foto invasi acqua diga

Emergenza idrica senza fine per il comparto agricolo del Metapontino.

Da giorni manca l’acqua nei terreni di Montalbano e Scanzano, e tutti i gruppi consiliari del comune di Montalbano hanno scritto al presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, al Consorzio di bonifica e all’Eipli per segnalare che le attuali portate di risorsa idrica alle prese 4 e 3b dello schema idrico “Monte Cotugno”, nonché le scarse quantità di acqua invasate nella diga di Gannano, non consentono un’adeguata irrigazione nelle campagne. “Riteniamo scarse le quantità assegnate al Consorzio di Bonifica della Basilicata, attraverso l’E.I.P.L.I, dalle autorità di bacino delle regioni di Basilicata e Puglia – sostiene il primo cittadino di Montalbano -. Una situazione di drammatica scarsità della risorsa idrica che si manifesta nel momento di maggiore necessità territoriale e produttiva, in quanto si è in piena fase di raccolta di fragole, drupacee e orticole e fase di allevamento kiwi, colture che non si possono assolutamente adeguare ad alcuna turnazione, che, inoltre, provocherebbe panico e inutile sperpero di risorsa idrica”.

La richiesta rivolta all’Eipli è quella di affrontare urgentemente ed in maniera risolutiva la crisi idrica con adeguate portate, al fine di evitare gravi perdite economiche con conseguente crisi sociale, che aggiungendosi alla drammatica emergenza sanitaria, provocherebbe la definitiva morte del tessuto produttivo.

“Chiediamo un incontro a stretto giro finalizzato a definire l’immediata fuoriuscita dalla situazione di crisi idrica – afferma il sindaco Marrese, che si fa portavoce di tutte le forze politiche -. Siamo pronti a sostenere la protesta dei nostri agricoltori e scendere in piazza con loro, con tutte le conseguenze che l’emergenza Covid 19 può arrecare. È una battaglia di tutti, che portiamo avanti indistintamente dal colore politico, e con l’unico fine di salvaguardare i nostri imprenditori del settore agricolo, il loro lavoro e le loro famiglie”.

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