Incendio Pisticci: "Intervenire per evitare dissesti idrogeologici"

Rocco Caramuscio, del movimento “Lista dei Cittadini, interviene sugli incendi che, la scorsa settimana, hanno interessato il territorio di Pisticci.
A dieci giorni ormai dal rogo che ha letteralmente bruciato le colline pisticcesi – scrive Caramuscio – l’interesse per una tragedia che mette a nudo la fragilità del sistema di prevenzione (ammesso che ci sia), si è ormai spento insieme alle fiamme.
Ciò che è accaduto è la naturale conseguenza per non aver fatto monito dell’incendio del 2008 che distrusse gli stessi territori anche se con conseguenze più contenute.
Di non aver attivato una programmazione seria atta a scongiurare che tali calamità potessero ripresentarsi con più devastante azione.
A mio parere, di un’emergenza ancor più pericolosa per Pisticci, sembra non si abbia consapevolezza.
Notoriamente il centro storico è soggetto a dissesti idrogeologici tanto è vero che una delle questioni che periodicamente tiene banco nelle discussioni politiche è il consolidamento dell’abitato.
Ma stranamente, in un momento in cui tale pericolo viene acuito dalla devastazione delle fiamme che hanno di fatto distrutto una delle principali barriere contro gli smottamenti e cioè gli alberi ad alto fusto presenti sulle colline pisticcesi, la politica se ne dimentica.
Si permette il lusso di perdere tempo nelle beghe di partito, di disperdere energie nella ricerca spasmodica di prendere preventivamente posizione, sperando possa essere la vincente, per le prossime primarie e le prossime tornate elettorali.
Tutto qui?
Tutto qui è ciò che sa esprimere la classe dirigente del nostro paese di fronte a questioni di così vitale importanza?
Stiamo andando verso la stagione delle piogge e aver perso tempo senza aver programmato né un incontro con gli addetti ai lavori né un incontro con tutte le forze politiche locali su tale priorità, è una colpa che non risparmia nessuno.
Come cittadino di questa comunità chiedo che venga programmato ed attuato immediatamente un piano di intervento e che lo si renda pubblico.
Non basta che si dica che stiamo lavorando quando i risultati dicono il contrario.
Un così grave pericolo non può essere sottovalutato da un’intera classe dirigente, né può essere subordinato a beghe di partito e a crisi che assomigliano tanto a temporali estivi.
Le piogge che ci attendo potrebbero essere ben più copiose e ben più devastanti della solita crisi amministrativa che puntualmente accompagna le nostre estati”.

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