Il sindaco di Policoro prosegue il suo sciopero della fame

sindaco Policoro Rocco Leone

Prosegue ad oltranza lo sciopero della fame del sindaco di Policoro, Rocco Leone, intrapreso ufficialmente dalle otto di sabato mattina, anche se di fatto cominciato la sera di venerdì.

La protesta civile di Leone è rivolta alla decisione del governo di far trivellare il Mar Jonio dalle società petrolifere.

Migliaia gli attestati di solidarietà e incoraggiamento giunti al primo cittadino di Policoro.

Sui social network non si contano i numerosissimi messaggi di stima e di condivisione per la coraggiosa iniziativa.

“Il tentativo di smuovere gli animi sta avendo un incredibile successo – scrive il sindaco – sto ricevendo la solidarietà di tutti, ma la cosa più importante è che la gente ha percepito che questa non è la mia battaglia personale ma è la battaglia di tutti e di tutto il popolo jonico.

I lucani sono per natura un popolo mite ma che al tempo stesso sa unificare gli intenti facendo ricorso a quello spirito brigante che inneggia nel suo carattere, il tempo della politica fine a se stessa è terminato, il popolo del metapontino non ha mai chiesto nulla ai poteri forti perchè da solo riesce a produrre ricchezza, quindi non può accettare che dall’alto gli si imponga qualcosa che non vuole. Non possiamo permettere che il nostro mare venga trivellato, per questo continuo a denunciare il vergognoso passaggio che vede prima approvare il DDL 1345-B alla Camera che introduceva il reato per chi utilizzasse la devastante tecnica dell’Air Gun, prevedendo pene con detenzione da 1 a 3 anni, disegno che una volta presentato al Senatoè stato con un emendamento scandalosamente eliminato dalle forze di Governo.

E’ questo il punto nodale di tutta la questione – conclude Leone – è qui che viene perpretata la la “truffa” ai danni del popolo. Che fine ha fatto il reato sull’Air gun? Come hanno votato i parlamentari eletti da quel popolo che ora unanime chiede che il Mar Jonio sia risparmiato?”

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