Il Comitato in difesa delle Terre Joniche non abbandona la lotta

Continua la protesta del Comitato in Difesa delle Terre Joniche, che chiede che anche per la Puglia venga firmata l’ordinanza ministeriale che darebbe il via ai finanziamenti per la riorganizzazione dei territori colpiti dall’alluvione del primo marzo scorso. 
Il portavoce del comitato, al quindicesimo giorno di sciopero della fame, non si fermerà, soprattutto dopo il deludente intervento di mercoledì mattina del sottosegretario Tullio Fanelli, che non ha fatto presagire ai manifestanti nulla di buono. 
E’ infatti dura la nota del Comitato dopo le parole dell’esponente del Governo.
Abbiamo ascoltato in diretta le parole che il sottosegretario Tullio Fanelli ha scandito nel suo intervento nell’aula del Parlamento stamattina e ci sentiamo presi in giro. 
Non c’è l’ordinanza che aspettiamo da nove mesi e non c’è nemmeno l’impegno a farla in tempi celeri. 
Non è tanto questo che ci ha fatto vergognare quanto le vuote parole di circostanza usate per chiedere che il Comitato interrompa lo sciopero della fame e la pressa pochezza con cui è entrato nel merito di responsabilità che competono direttamente a quelle istituzioni che ora rappresenta. 
Ci ha anche indignato la ricostruzione puntuale degli impegni fatti per le Regioni e le popolazioni che hanno avuto risposte, come il fatto che il Governo ha usato il criterio dei figli e delle figliastre finora, non fosse il vero problema.
Ora basta, questo Governo, “cui abbiamo dato il tempo di capire e comprendere e di attrezzarsi per dare risposte” mettendo in campo il sacrificio di uno di noi con lo sciopero della fame non è più un interlocutore credibile e per quello che riguarda il Comitato e prendiamo atto che non assume alcun impegno a riparare i ritardi del precedente.
Il presidio a Marina di Ginosa ha accolto la notizia nel gelo dovendo prendere atto, ancora una volta, che i rumors rassicuranti che ci vengono dalle stanze della politica romana e pugliese si sono di nuovo dimostrati infondati.
Fabbris ha annunciato: “Il mio sciopero della fame continua e non darò alcun alibi ai nostri governanti: si assumeranno le responsabilità di non aver voluto dare risposte. 
Rivolgiamo un appello ai Comuni ed alle Province di Taranto e Matera: diamo seguito alle decisioni che abbiamo già assunto la scorsa settimana nei consigli comunali congiunti e ribadite ieri sera nella riunione tenuta a Marina di Ginosa. 
Si metta in campo la più grossa, efficace, combattiva manifestazione di tutto il territorio come sottoscritto da tutti nel documento diffuso dal Coordinatore dei Consigli Comunali dell’Anci del Metapontino. 
Chiamiamo ad una riunione operativa nelle prossime ore per indirla unitariamente che proponiamo in serata al Presidio in cui è in corso lo sciopero della fame. 
Solo se e quando ci sarà la convocazione di una forte manifestazione di lotta come abbiamo convenuto tutti insieme io sarò in condizione di ritenere concluso il mio impegno di questa fase con i cittadini che attendono risposte e, dunque, potrò interrompere lo sciopero della fame, altrimenti dovrò andare avanti.”
Per il Comitato è finito il tempo delle assemblee e dei dibattiti e tutto quello che poteva essere detto lo è stato. 
L’ordinanza può e deve essere fatta subito, anche a costo di passare a forme di lotta che non ammetteranno equivoci.
Dovrà essere una risposta di popolo per cui noi siamo pronti e cui, siamo convinti, nello spirito che ci ha visti lavorare fin qui con le istituzioni del territorio la cui dignità è calpestata come la nostra, parteciperanno essendone alla testa.”

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