Emergenza acqua: il comitato “Mamme libere” contro la possibile deroga per la soglia dei trialometani

Schermata 05-2458258 alle 15.14.00

A seguito dell’emergenza acqua che sta interessando alcuni centri del Metapontino è nato a Policoro il comitato “Mamme libere per la tutela dei figli”.

La prima iniziativa del neonato comitato è stata quella di scrivere una lettera aperta ad Antonio Martemucci, direttore del Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione dell’Azienda Sanitaria di Matera che, nei giorni scorsi, avrebbe proposto alla Regione Basilicata una deroga sulla soglia limite dei trialometani nell’acqua potabile per superare la crisi degli ultimi giorni e ricercare le cause del problema.

Di seguito il testo della missiva:

“Egregio dott. Martemucci, a scrivere queste poche righe sono delle mamme… semplici mamme policoresi che hanno dovuto lasciare per qualche giorno il grembiule e le faccende domestiche per riunirsi in un comitato, che pensi un po’ abbiamo scelto di chiamare “Mamme Libere”, si libere, perché non ci riconosciamo sotto nessuna bandiera politica, nessun movimento. Mamme preoccupate per i nostri infanti. Genitori umili, che pur non essendo biologi, medici, ne chimici o ambientalisti, abbiamo dovuto rispolverare qualche libro e fare ricerche, studiare le norme che regolano la qualità dell’acqua potabile ed imparare cosa fossero i “trialometani”.

Quando pensavamo tutto fosse finito, quando stavamo per rindossare il nostro grembiule casalingo ecco una nuova tegola, di nuovo sui libri, questa volta tocca studiare ingegneria idraulica per capire cosa possa significare sovradimensionamento di una rete idrica. Abbiamo tanti timori, tanti interrogativi che vagano nella nostra mente e non si “volatilizzano”, nessuno risponde ai nostri quesiti.

Cosa sta succedendo? Prima i serbatoi erano sporchi, poi la diversità di provette ora il sovradimensionamento delle rete idrica.

Quale la verità? Cosa ci state nascondendo? Da quanto tempo va avanti questa storia? Che tipo di acqua abbiamo bevuto in questi anni? Quando finirà questo disagio? Vogliamo tornare alla nostra vita, vogliamo tornare ad indossare il nostro comodo grembiule casalingo, ma allo stesso tempo essere rassicurate, serene che l’acqua che scorre dai nostri rubinetti non è in deroga ne tantomeno superiore alla soglia consentita senza saperlo!

Ognuna di Noi ha una storia a sé. In tante di noi conclusi gli studi universitari, in città lontane, abbiamo scelto di rientrare nella nostra Basilicata perché terra più bella di casa propria non esiste. Altre hanno investito i loro risparmi, competenze e fatiche nell’agricoltura, altre ancora in attività commerciali, ma tutte portiamo sulla nostra pelle il fardello e i segni di un territorio che forse ci vuole marchiare a fuoco, vederci spettatrici inermi della disfatta di una delle regioni più belle e ricche di risorse dell’intero stivale.

Molto ancora avremmo ancora da chiedere, tante le nostre domande a cui nessuno sa dare risposte, ma per il momento e solo per il momento, le accantoniamo, vogliamo concentrare le nostre energie ed attenzioni sulla salute della nostra prole, sui rischi di questa brutta faccenda che ormai ci ha tolto il sonno e la serenità. Abbiamo atteso con grande serenità d’animo che Acquedotto Lucano e Arpa facessero il loro lavoro, si mettessero d’accordo sui risultati delle analisi fatte sui campioni prelevati. Siamo state brave e remissive, ma iniziamo a perdere la fiducia e la pazienza.

Si Dottore, stiamo perdendo la pazienza perché adesso abbiamo avuto il colpo di grazia proprio da chi ha il compito di tutelare la nostra salute ….Asm richiede la deroga ai limiti normativamente imposti dal Ministero della Salute …E rieccoci sui libri ad ergerci a giurisperite, a studiare il D.Lgs. 31/2001 n. 31, la direttiva 98/83/CE, le appendici ed i decreti attuativi.

Ma è uno scherzo? Anche se lo fosse sarebbe di pessimo gusto… Ciò che oggi non è buono domani vorreste darcelo a bere sotto mentite spoglie? Si ravveda Dottore! Lei come Noi immagino essere genitore. Abbiamo l’obbligo morale e giuridico di prenderci cura dei nostri bambini. Non subiremo passivamente quanto si proverà a propinarci. Siamo pronte alla mobilitazione di massa. Siamo stufe Siamo stufe, siamo “mamme libere”.

Ultime