Emergency a Matera

 

 Crediamo nella eguaglianza di tutti gli esseri umani a prescindere dalle opinioni, dal sesso, dalla razza, dalla appartenenza etnica, politica, religiosa, dalla loro condizione sociale ed economica. 
Ripudiamo la violenza, il terrorismo e la guerra come strumenti per
risolvere le contese tra gli uomini, i popoli e gli stati. 
Vogliamo un mondo basato sulla giustizia sociale, sulla solidarietà, sul rispetto reciproco, sul dialogo, su un’equa distribuzione delle risorse…”.
Esordisce così, Gino Strada, leggendo a Matera il manifesto del “MondoCheVogliamo” dinanzi alla folta platea del Teatro Duni, racchiusa in un silenzio quasi religioso.
Un mondo, come cita il manifesto dell’associazione, che garantisca il diritto alla salute, ad una istruzione pubblica, a una libera informazione”.
Il fondatore di Emergency va giù duro, in una sorta di monologo in cui racconta di un’Italia che non rappresenta gli italiani, di un sistema sociale alla deriva, di un razzismo serpeggiante e dilagante, di una “democrazia” decantata ma non applicata.
Né con la destra né con la sinistra, Gino Strada. 
Rimbombano le sue parole, toccando gli animi e gli applausi, che rompono il silenzio assordante dei numerosi intervenuti. 
E tuonano ancor di più quando parla della Casta dei politici, “chiamati ad andare lì per rappresentarci, ma una volta lì…rappresentano solo se stessi”, nel nome di un Dio Denaro, della sete di Potere che prevarica sui più nobili propositi.
“Il problema vero nel nostro Paese non è chi andrà al governo: se non si spezza quel legame indissolubile tra Politica, Potere e Danaro, non importa chi andrà al Governo, per noi cittadini sarà sempre uguale!”
Ma Gino Strada va oltre, aggiunge e rincara la dose, quasi in un monito senza spazio né tempo, “Dobbiamo vergognarci di essere italiani”!, sostenendo come la cosa più allarmante sia l’indifferenza, l’apatia che impera e dilaga: non c’è indignazione su ciò che accade nel mondo politico di oggi, di destra e di sinistra. Ad accompagnarlo, nel suo viaggio di denuncia, il giornalista Maso Notarianni, condirettore di “E”, il nuovo mensile di Emergency, nato con l’idea di approfondire l’attualità ispirandosi ai valori che guidano il lavoro dell’associazione fin dalla sua fondazione: uguaglianza, solidarietà, giustizia sociale, libertà. 
Restano i dubbi dei cittadini, intervenuti in una sorta di dibattito finale, “che fare all’indomani” di questa cruda riflessione. Andare a votare? E chi votare? Ma all’uscita dal teatro, le sue parole ritornano. Riecheggiano le ultime parole del suo Manifesto …
È questo il mondo che vogliamo. Per noi, per tutti noi. Un mondo di eguaglianza”.

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