E’ morto il procuratore Nicola Maria Pace

E’ morto a Filiano in provincia di Pz, dove era nato nel 1944, il magistrato Nicola Maria Pace, procuratore onorario presso la Corte di Cassazione e già procuratore della Repubblica presso i Tribunali di Brescia e Trieste e capo per lungo tempo della Pretura presso la Procura circondariale di Matera.

Il magistrato, deceduto dopo una lunga malattia, si è spento tra l’affetto dei suoi cari. 
Pace fu anche membro della Commissione Ecomafie presso il Ministero dell’Ambiente, su incarico del Consiglio Superiore della Magistratura formatore nei corsi per i magistrati inquirenti italiani e stranieri, presso l’Istituto Superiore di Polizia di Roma e autore di numerosi saggi.
E’ ricordato per essersi distinto, sopratutto, durante la permanenza alla guida della Procura di Matera, nelle indagini su traffici di rifiuti nucleari e a tutela dell’ambiente.
Un ricordo particolare è venuto, in una nota congiunta, dai dirigenti sindacali del Corpo Forestale di Matera, Giuseppe Golisciano (Sapaf), Michele Cosola (Cgil) e Giambattista Colucci (Ugl), che ne hanno apprezzato negli anni qualità umane e professionali.
Commosso il Ricordo delle Associazioni ambientaliste No Scorie Trisaia e Ola.
Un ottimo procuratore della Repubblica – scrive la Ola – persona eccezionale, sempre disponibile ad accertare i fatti e ad ascoltare la gente.
I lucani devono a lui la conoscenza di ciò che accadeva e accade all’Itrec di Rotondella, dove sono custodite le barre di uranio-torio di Elk River.
Sul petrolio e sul disastro ambientale che l’estrazione mineraria può provocare in una terra ricca di acque di superficie e di profondità, Nicola Maria Pace avrebbe sicuramente dato il suo contributo al mantenimento dell’integrità del territorio, alla tutela della salute pubblica e al rispetto delle leggi italiane”.
Anche il Movimento nucleare “Noscorie Trisaia” ha espresso vicinanza alla famiglia.
Alla guida della procura di Matera si è distinto per le indagini sui traffici dei rifiuti nucleari e per la tutela dell’ambiente” si legge.
Fu il primo procuratore a volerci vedere chiaro sull’Itrec, dove sollevò i problemi inerenti la sicurezza sulla gestione dei rifiuti nucleari che richiedevano particolare bonifica, aprì  inchieste a carico dei dirigenti Enea. Non da meno sono state le sue inchieste sul traffico di esseri  umani o pezzi di esseri umani a Trieste, non ultima quella su Unabomber.
Perdiamo un uomo e poi un magistrato di elevata professionalità e preparazione al servizio dello stato e dei cittadini.
Come Movimento antinucleare gli siamo riconoscenti per il lavoro svolto”.
Abbiamo appreso, con mestizia, della morte di  Nicola Maria Pace, il magistrato che per primo ha fatto capire ai cittadini, in particolare ai lucani, lo stato di pericolosità in cui sono tenuti e gestiti i materiali e le scorie nucleari in Italia” si legge in una nota dell’associazione Noscorie International.  
Evidenziò l’urgenza di mettere in sicurezza i rifiuti nucleari, anche di interesse strategico-militare, presenti all’interno del Centro Enea (oggi Sogin) della Trisaia di Rotondella.
Avremmo voluto incontrarlo nuovamente, come quando venne a Scanzano appena dopo la resistenza pacifica del popolo lucano al Decreto che individuava il Deposito Unico Nazionale di Smaltimento delle Scorie Nucleari.
Lo ringraziamo e lo ricorderemo sempre, con la speranza di essere sempre più impegnati e determinati – come lo era Lui – nel pretendere la bonifica dalle scorie tossiche e la messa in sicurezza di quel territorio da lui e da noi tanto amato, per poterlo tramandare ai nostri figli senza nessun pericolo mortale nascosto nelle sue viscere da criminali senza scrupoli.
Eterno e sereno Riposo per Nicola Maria Pace”.

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