Domenica 27 gennaio a Tinchi il convegno “Identità negate fra genocidi e distruzione del patrimonio culturale”

bosco salice tinchi

L’entrata in guerra dell’Italia, il 10 giugno 1940, portò l’interesse per la tutela e la conservazione del patrimonio artistico e monumentale italiano in primo piano. La minaccia dei bombardamenti non su obiettivi militari ma civili e monumentali riportò alla memoria le vicende della Grande Guerra e delle distruzioni apportate al patrimonio artistico.

“Identità negate fra genocidi e distruzione del patrimonio culturale” è il titolo dell’incontro organizzato dall’associazione culturale Etnie e Archeoart – Basilicata in occasione della Giornata della Memoria. L’incontro avrà luogo domenica 27 gennaio alle ore 19.30, presso la sede dell’associazione culturale Etnie, sita in viale Magna Grecia a Tinchi.

Voluto da Antonio Caramuscio e Antonio Affuso, presidente e vicepresidente dell’associazione culturale Etnie, e inserito nel calendario annuale delle attività organizzate o promosse dell’associazione, l’incontro si svolge in un territorio non casuale ma particolarmente importante, la cui storia politica, sociale, economica e culturale è stata investita dall’ideologia fascista, dall’azione di annullamento identitario e dagli orrori della guerra. Un territorio, Bosco Salice, caratterizzato da una scarsa rete di comunicazioni interne e da condizioni sociali profondamente arretrate, che, su progetto fascista del 1938 volto al raggiungimento di un duplice obiettivo: bonificare zone malariche e renderle coltivabili e tenere impegnati con il lavoro coloro che avevano rigettato l’ideologia fascista, ha visto l’impianto e l’utilizzo tra il 1939 e il 1944 di un centro confinario “Centro Agricolo”, vero e proprio carcere a cielo aperto, nel quale transitarono più di mille deportati politici, intellettuali, operai e artigiani provenienti da tutte le regioni italiane, oltre ai deportati per differente credo religioso. Figure, alcune delle quali, nel dopoguerra hanno ricoperto ruoli che hanno segnato momenti importanti della Storia contemporanea del Paese, come Umberto Tarracini e Renato Bitossi, membri dell’Assemblea Costituente della Repubblica Italiana (1946-1948), Filippo Andrea Doria, sindaco di Roma (1944-1946) e Pompeo Borra, pittore e Sovrintendente dell’Accademia di Belle Arti di Brera (1970-1972).

Nell’incontro, al quale parteciperanno Antonio Romano, autore di diversi contributi pedagogici, Giuseppe Coniglio, storico-saggista e Antonio Affuso, etnoarcheologo, saranno presentate e discusse le diverse problematiche inerenti le distruzioni di beni materiali e immateriali, gli orrori operati dai conflitti armati e dai governi oppressivi, in una visione nazionale e internazionale e culturalmente trasversale.

Bosco Salice di Pisticci fu unica nel suo genere in Italia; il regime fascista voleva farne una colonia tesa al recupero degli antifascisti attraverso il lavoro. Nacque in un territorio dove le scarsità di comunicazioni interne e le condizioni sociali erano, e restarono in quel periodo, tra le più arretrate della Nazione.

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