Domenica 22 dicembre sit in delle “Maglietta Bianche” davanti Tecnoparco per la bonifica della Valbasento

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Domenica 22 dicembre, il movimento delle “Magliette Bianche” scenderà in oltre venti piazze italiane insieme ai cittadini e alle associazioni che risiedono nelle aree dei siti più inquinati d’Italia (SIN-SIR), per chiedere la bonifica urgente dei territori in cui vivono.

Lo stesso avverrà anche per il cosiddetto “SIN Val Basento”: dalle ore 16.00 alle ore 19.00, infatti, a Pisticci Scalo, i manifestanti svolgeranno un sit-in presso l’area esterna dell’impianto di Tecnoparco, indossando una semplice maglietta bianca, per chiedere al Governo italiano, oltre che alla Regione Basilicata, di procedere nel minor tempo possibile alla bonifica dell’area e di dare una svolta più netta alla politica industriale del Paese e, in particolare, della Valbasento.

Queste, nel dettaglio, le 10 richieste delle Magliette Bianche in tutt’Italia:

1) Cronoprogramma non derogabile per le bonifiche, finanziamenti e responsabilità

Partenza delle bonifiche ambientali in tutti i siti SIN d’Italia, senza compromessi o rinvii. La struttura ministeriale dedicata ai SIN deve essere rafforzata e prevedere obiettivi di breve, medio e lungo periodo, chiari e non derogabili in termini di aree bonificate/messe in sicurezza. Gli obiettivi devono essere pubblici ed il loro raggiungimento strettamente connesso alla retribuzione dei dirigenti. Le informazioni devono essere rese facilmente accessibili ai cittadini con un sistema di verifica pubblico.

Siano stanziate somme rilevanti nel bilancio dello Stato per garantire le bonifiche nei siti “orfani” (cioè dove non è possibile rintracciare chi ha inquinato) e per far svolgere lavori necessari e urgenti da realizzare “in danno” di chi sarà dichiarato colpevole dalla Magistratura. Le indagini dell’eventuale responsabile della contaminazione sia solo di competenza dei NOE o dei Carabinieri-Forestali o delle Capitanerie di Porto se trattasi di aree marine.

2) Sorveglianza epidemiologica nei Lea e cure gratuite

Siano effettuati, in breve tempo, dal Ministero della Salute, per il tramite dell’Istituto Superiore della Sanità (ISS), o dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), studi epidemiologici di coorte per ogni sito SIN, finalizzati a stabilire eventuali possibili correlazioni tra “cause ed effetti”. Il Ministero della Salute introduca nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) la sorveglianza epidemiologica anche per i Siti di Interesse Regionale per le bonifiche e nelle altre aree con criticità ambientali conclamate, che non rispettano gli standard comunitari.

Creazione di una tessera sanitaria denominata “Green Card SIN“, gratuita per tutti gli abitanti, pregressi o attuali, vicini od interni ad aree SIN, con screening sanitari a cadenza, per rischi specifici, stabiliti da linee guida predisposte dal Ministero della Salute, specifiche per ogni area SIN. Tali attività dovrebbero essere inserite nei LEA.

3) Valutazione di impatto sanitario e valutazione integrata dell’impatto sull’ambiente e sulla salute

I Ministeri della Salute e dell’Ambiente costituiscano un gruppo di lavoro congiunto per verificare, con il supporto di organismi pubblici di ricerca ed entro un anno, la sommatoria delle emissioni degli stabilimenti produttivi, ad alto e medio impatto ambientale, presenti all’interno o nelle immediate vicinanze dei SIN. Chiediamo che venga valutato non solo l’effetto cumulo, ma anche quello sinergico delle emissioni e delle ricadute in una determinata area, a cui sono esposti i cittadini. Per ogni procedura di autorizzazione ambientale chiediamo che vengano eseguite una VIS (Valutazione di Impatto Sanitario) ed una VIIAS (Valutazione Integrata dell’Impatto dell’Inquinamento atmosferico sull’Ambiente e sulla Salute). Vi siano procedure pubbliche sulle verifiche connesse agli impianti a Rischio di Incidente Rilevante e siano obbligatoriamente resi pubblici i verbali dei CTR regionali, che si occupano degli Impianti a Rischio di Incidente Rilevante, garantendo altresì la possibilità di essere auditi su richiesta in sede di riunione.

4) Coordinamento interforze per controlli sui reati ambientali ed inasprimento delle pene

Istituzione di un CNI (Coordinamento Nazionale Interforze) tra NOE, Carabinieri-Forestali, Guardia di Finanza e Guardia Costiera per l’accertamento di reati ambientali, che attui un programma minimo nazionale di controlli e sorveglianza a campione sui SIN e sui SIR, con particolare riferimento all’attuazione delle procedure di bonifica (con competenze anche, ad esempio, sui ritardi e sulle omissioni nelle attività di messa in sicurezza e bonifica), alla reale corrispondenza tra prescrizioni contenute nei vari procedimenti di carattere ambientale (A.I.A., V.I.A., A.U.A.) ed attuazione dei piani per gli impianti a Rischio di Incidente Rilevante di cui al D. lgs. 105 del 2015. Forte inasprimento delle pene per chi commette reati ambientali, frodi o falsificazioni alimentari, con ancora una maggiore tutela del Made in Italy ed una maggiore promozione e tutela delle eccellenze di biodiversità territoriali. Chiediamo una dichiarazione da parte di tutte le forze politiche finalizzata a non promuovere decreti, volti a concedere la facoltà di utilizzo ad impianti sequestrati dalla Magistratura. Venga previsto un reato per chi realizza opere e svolge attività in assenza di V.I.A. o V.Inc.A.

5) Creazione di una “Dda” dell’ambiente e semplificazione all’accesso alla giustizia per i cittadini

Riteniamo necessaria una maggiore specializzazione delle Procure sui reati ambientali, connessi all’inquinamento. Si propone la creazione di una “Procura Speciale Ambientale”, dedicata ai problemi dell’inquinamento e delle bonifiche, da affiancare a quella sui rifiuti.

Creazione di una apposita normativa “semplificata”, volta a favorire la tutela legale degli individui che vivono o hanno vissuto attorno o nei siti SIN e che potrebbero aver visti lesi, negli anni, dei loro diritti.

6) Cancellazione dell’attuale analisi di rischio

Riteniamo che debba essere abolita l’attuale Analisi di Rischio, fissando soglie e limiti certi delle CSC (Concentrazioni Soglie di Contaminazione), adottando un approccio olistico ed ecosistemico, che non guardi esclusivamente all’esposizione umana.

 7) Cancellazione dell’ art. 242 Bis sulle procedure semplificate e abolizione della V.I.A. postuma o “In sanatoria”

Venga cancellato l’art. 242 bis sulle procedure semplificate o, in subordine, venga previsto, da parte delle Arpa regionali, almeno un elenco minimo di sostanze da ricercare con controlli a campione sul 20% dei siti nelle fasi preliminari. Chiediamo che sia abolita la cosiddetta V.I.A. postuma e “in sanatoria”, introdotta dal D.Lgs. 104 del 2017.

 8) Ruolo dei comuni

Ridefinizione della normativa sulle responsabilità dei Comuni per le procedure di bonifica nelle aree inquinate non SIN, con previsione di parametri minimi di personale esperto (geologi, biologi, ingegneri ambientali…) per istruire i procedimenti, introducendo l’azione sostitutiva delle Regioni per i Comuni che non hanno le competenze minime, oppure definire strumenti di coordinamento tra enti.

9) Trasparenza, partecipazione ed educazione ambientale

Venga assicurata dal Ministero dell’Ambiente e dalle Regioni la massima trasparenza e accessibilità alla documentazione connessa alle procedure di bonifica nei SIN e ai monitoraggi ambientali. La pubblicazione deve essere integrale e preventiva rispetto alla convocazione delle conferenze dei servizi, senza che sia assoggettata alla norma sull’accesso agli atti (con tempi che quindi potrebbero non consentire di accedere ai documenti prima delle decisioni). Chiediamo l’applicazione del D.Lgs. 195 del 2005 sulla trasparenza delle informazioni ambientali attraverso:

  • Programma di incontri pubblici informativi sui SIN da parte del Ministero (almeno due ogni anno)

  • Sviluppo dei piani di comunicazione

  • Sviluppo di siti WEB dedicati per i SIN/SIR e per le bonifiche, almeno nelle città capoluogo.

Per quanto riguarda l’educazione ambientale, siano finanziati e attuati dal Ministero dell’Ambiente e dalle Regioni interessate, programmi specifici per le scuole dei territori SIN/SIR o in cui non siano rispettati gli standard ambientali comunitari. Siano finanziati altresì dal Ministero dell’Ambiente e dalle Regioni interessate, attività conoscitive dei territori SIN/SIR, rivolti all’intera collettività in essi residente o domiciliata.

10) Cambiamento delle politiche produttive

Creazione di un piano industriale italiano volto al cambiamento delle politiche produttive, con una normativa che incentivi la realizzazione di prodotti ecosostenibili, venduti in imballaggi esclusivamente compostabili, con progettazione a priori del fine vita.

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