“I dati diffusi sulla didattica a distanza nell’istituto Pitagora di Policoro non corrispondono al vero”

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“Quanto emerso nel report” realizzato e diffuso da Cittadinanzattiva sulla Didattica a Distanza, pubblicato sul loro sito web il 15 maggio, è totalmente falso oltre che infondato e privo di alcuna valenza metodologica nella definizione di un campione rappresentativo”.

Lo si legge in un comunicato stampa a firma dei docenti dell’Istituto di istruzione superiore “Pitagora” di Policoro.

“Lo studio redatto dalla coordinatrice nazionale Scuola della suddetta associazione, che è stato ripreso da alcuni organi di stampa negli ultimi giorni – prosegue il comunicato – non è altro che uno schiaffo a coloro che in questi mesi con sacrificio e impegno si sono dedicati a gestire un’emergenza attraverso la DAD.

L’IIS Pitagora” di Policoro in questi mesi ha attuato ogni soluzione possibile per incontrare il bisogno degli studenti e delle famiglie, mettendo a disposizione ogni risorsa umana, professionale e materiale, dal supporto digitale quotidiano alla fornitura di dispositivi (PC e tablet) per gli studenti che ne hanno manifestato necessità, con uno sforzo inimmaginabile soprattutto a chi è estraneo al mondo della scuola. Dispiace, quindi, constatare che alcune testate hanno ripreso la notizia senza approfondire e/o verificare tale indagine” che non ha sortito alcun effetto se non quello di causare un danno di immagine alla scuola, agli studenti e ai tanti docenti che hanno affrontato questa emergenza con spirito di abnegazione.

E’ assurdo che qualcuno, pur definendo il sondaggio civico”, abbia avuto il coraggio di considerare vera e attendibile l’opinione di una persona (perché si parla di un solo docente!) su 109, in pratica lo 0,92%, riguardo al lavoro svolto all’interno dell’istituto. Un errore che fa ritenere il “report” pubblicato dall’associazione privo di alcuna veridicità e frutto di una semplificazione a dir poco sconcertante per la metodologia oltre che per le fantasiose deduzioni che qualche avventore ha tratto. E’ chiaro, infine, che quanto riportato da Cittadinanzattiva non ha alcuna credibilità e lascia sbalorditi per la superficialità con cui si è trattato un argomento delicato che avrebbe meritato tutt’altra rilevanza, considerazione e trattazione. Tuttavia non è da escludere che qualcuno sia chiamato a rispondere nelle sedi opportune per quanto diffuso, solo e sempre per amor di verità e per la tutela di chi vede ingiustamente infangato il proprio lavoro, gratuitamente e senza alcun reale motivo”.

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